Agli inizi del ventesimo secolo e sul finire del precedente cominciò pian piano ad avvenire la rivoluzione culturale che porterà le donne a studiare, a lavorare e vivere al di fuori delle mura domestiche. L’emancipazione femminile a porterà molte donne a trasferirsi nelle città dove il futuro sembrava più promettente, come New York, dove però regnavano anche diversi pericoli per una fanciulla sola. Cominciarono quindi a sorgere delle residenze per sole donne, luoghi dove abitare in cui le ragazze si potessero sentire al sicuro, e tra queste una esiste ancora e continua la tradizione delle ospiti women-only: The Webster.
La residenza sorge sulla 34esima strada, nel cuore di Manhattan, e offre 373 appartamenti destinati a studentesse, donne in carriera, specialiste che necessitano di vivere a New York per un periodo più o meno lungo. Il grande edificio di mattoni rossi che ospita i Webster Apartments venne convertito a residenza per donne da due fratelli, Charles e Josiah Webster, con lo scopo “non del profitto ma solamente per garantire una casa e del cibo alle lavoratrici non sposate a costi ridotti… senza distinzione di etnia o religione”. La politica era infatti quella di includere nel prezzo dell’affitto di un appartamento anche la colazione e la cena, ad un prezzo molto basso rispetto agli standard newyorkesi. Le porte dell’edificio, all’epoca un’organizzazione senza scopo di lucro, aprirono i battenti nel 1923.
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Le stanze sono piccole ma dotate di tutti i comfort, i bagni sono in comune e muniti di toletta all’antica, vi sono sale comuni come l’area svago, una fornita libreria, la lavanderia e una magnifica terrazza da cui si può ammirare il panorama a 360°. L’arredamento è cambiato veramente di poco rispetto agli albori: gli anni ‘20 e ‘30 sono evidenti nello stile dei mobili, nelle mattonelle, della carta da parati. E ancora oggi, gli uomini non possono entrare: chi vuole ricevere visite maschili lo può fare solo nella hall.
Per comprendere la portata di un’iniziativa del genere, occorre tornare agli anni Cinquanta e Sessanta, quando la residenza femminile più importante di New York era il mitico Barbizon Hotel, che ospitò personaggi del calibro di Lauren Bacall, Grace Kelly, Joan Crawford, Liza Minelli. Nel 1966 The New Yorker coniò il termine ‘Barbizon girls’, per intendere la schiera di donne di successo dell’epoca che erano passate per l’hotel quando ancora studiavano recitazione o si stavano per lanciare nel mondo dello show business.
Attualmente il Barbizon è sede di residenze private (non più di sole donne), ed è rimasto The Webster a mantenere la tradizione dell’ospitalità esclusivamente femminile. Per richiederla occorre telefonare oppure inviare una lettera per posta: il sito ufficiale dichiara che nessuna corrispondenza via mail verrà considerata. Bisogna poi superare una sorta di colloquio e dimostrare di essere a New York per motivi di studio o lavoro, a seconda dei quali cambia la tariffa, che comunque si aggira all’incirca intorno ai 1200 dollari al mese, due pasti inclusi.