A Stoccolma, per ammirare l’arte contemporanea basta acquistare un biglietto della metropolitana. D’altronde la Tunnelbana, la metrò della capitale svedese, è conosciuta proprio come “la galleria d’arte più estesa del mondo”. Lungo i suoi 110 chilometri di ferro, si possono ammirare sculture, mosaici, affreschi e installazioni surreali, tutte opere realizzate da oltre 150 artisti a partire dagli anni Cinquanta fino ad oggi.
Un progetto culturale molto ambizioso, che nasce con lo scopo di diffondere l’arte nel modo più diretto possibile e rendere godibile e piacevole il lato nascosto di Stoccolma, divenuto nel tempo uno spazio importante nella vita dei cittadini. Non solo, grazie a questi capolavori ogni stazione può vantare una sua personale identità permettendo quindi ai cittadini e turisti di orientarsi meglio e riducendo in maniera esponenziale i danni e gli atti di vandalismo.
Lanciato negli anni Cinquanta da Vera Nilsson e Siri Derkert, il progetto d’arte di Tunnelbana, ha preso vita dalla stazione T-Centralen, la prima a sottoporsi all’intervento artistico. Disegnata da Per Olof Ultvedt nel 1975, le pareti della Stazione Centrale svedese sono ricoperte da composizioni di mattonelle e rilievi degli anni ’50 che si snodano lungo i binari al primo piano e nella hall verso la feramta di Vasagatan.
La stazione Solna Centrum (linea blu) invece, è caratteristica per il soffitto rosso cavernoso che sembra ‘cedere’ sulla pensilina, mentre le pareti sono dipinte con una foresta di abeti lunga un chilometro.
Central Kungsträdgården infine, è un paese delle meraviglie sotterraneo ridisegnato dall’artista Ulrik Samuelson nel 1977: un mix di colori contaminato da reminiscenze classiche, che richiamano lo stile dei palazzi del Seicento.
Dal 1997 la Tunnelbana è anche diventata oggetto di tour guidati: ogni settimana esperti conducono i turisti fra 4-5 diverse stazioni metropolitane e ne spiegano origine e significato delle opere d’arte custodite. La principale caretteristiche di tutte le opere è che non si tratta mai di oggetti avulsi dall’ambiente, al contrario, si incastrano perfettamente nella struttura delle stazioni dando ai passeggeri e ai turisti l’impressione che l’intera metropolitana sia un’enorme gioiello d’arte in movimento e in continua evoluzione.