Londra non è una città che manca di piste ciclabili, ma esse non bastano a garantire la sicurezza dei ciclisti, aumentati del 173% negli ultimi 10 anni. Risale ad un paio di anni fa l’appello del Times che chiedeva al governo britannico di fare di più per tutelare chi usa la bicicletta in città, dopo che una redattrice della rivista era stata coinvolta in un grave incidente recandosi a lavoro pedalando. Da allora alcuni provvedimenti sono stati presi, ma ora entra in gioco anche l’architettura, più precisamente il noto studio Foster + Partners in collaborazione con Space Syntax, che propone un futuristico progetto di pista ciclabile assolutamente safe.
Si chiama SkyCycle, ed è ancora una proposta in fase embrionale, eppure ha già sollevato diversi riscontri positivi: si tratta di una pista ciclabile sopraelevata, che non coincide con alcun tratto di traffico cittadino. Secondo il progetto SkyCycle andrebbe edificata in corrispondenza dei tunnel dei passaggi ferroviari della città, creando una rete di percorsi che andrebbe a coprire ben 220 chilometri, con almeno 200 punti di accesso. Si andrebbe a coprire un’area urbana che interessa circa 6 milioni di persone, ognuna delle quali vive e lavora a 10 minuti di distanza da uno degli ingressi alla sopraelevata. Le linee ferroviarie furono costruite ai tempi dei treni a vapore con l’intento di ridurre il più possibile la necessità energetica; è per questo motivo che anche la pista ciclabile trarrebbe vantaggio dal replicare il loro percorso: spostamenti ampi nel minor tempo possibile.
La popolazione di Londra cresce rapidamente, e accanto alle costanti migliorie al trasporto pubblico Foster + Partners ritiene che si debba incentivare il trasporto autonomo più ecologico e salutare che esista, la bicicletta. L’edificazione di una pista ciclabile sopraelevata non richiederebbe spazio al terreno cittadino già molto sfruttato, costerebbe meno (secondo loro valutazioni tecniche) che edificare tunnel o sottopassaggi, e creerebbe nuove potenziali aree commerciali alle intersezioni tra percorsi e agli ingressi. Oltre che permettere ai ciclisti di spostarsi in modo assolutamente sicuro, naturalmente.