Taghazout. Se non avete mai sentito questo nome, segnatevelo: si tratta di un villaggio di pescatori berberi, situato sulla costa atlantica del Marocco, a pochi chilometri a nord di Agadir, e sta diventando una gettonatissima meta turistica. Un tempo Taghazout è stata la patria degli hippy, che, assieme a località costiere più famose come Essaouira, la prediligevano per la sua rilassatezza, per il clima mite sulle rive dell’Oceano, per l’atmosfera tranquilla. Oggi è la nuova destinazione dei surfisti, che arrivano da ogni parte del mondo, soprattutto dal nord Europa, per praticare lo sport acquatico anche d’inverno, cullati dalla brezza mite della costa marocchina, attratti dalle onde lunghe, dalle spiagge ampie e di sabbia finissima, nonché dall’economia del posto e, naturalmente, dalla possibilità di arrivare in un luogo idilliaco a così poche ore di volo.
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Da qualche tempo Taghazout sta vedendo un notevole fiorire del turismo straniero, che, sommato al già consistente turismo locale, sta incentivando il paesino ad estendere la sua offerta ricettiva, in effetti ancora poco sviluppata. Tutto ruota attorno al surf: agenzie come Surf Maroc, fondato da un gruppo di surfisti inglesi, offrono pacchetti con pernottamento, lezioni, trasporti, ma anche servizi di guide turistiche e, per non farsi mancare nulla, lezioni di yoga. Durante i mesi estivi è un luogo di villeggiatura locale, è mentre dall’autunno alla primavera si trasforma nella patria del surf (all’inizio dell’autunno le onde sono ideali per imparare), e le spiagge più gettonate diventano spot dai nomi avventurosi come Hash Point, Panorama, Anchor Point, Killer Point, Mysteries, La Source.
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Se il mite villaggio di pescatori berberi un tempo offriva pesce a buon prezzo, olio di argan e un’atmosfera estremamente rilassata, oggi si è guadagnato la nomea di luogo ideale non solo dove praticare, ma dove imparare a fare surf. Una decisa impennata di notorietà l’ha avuta infatti quando GrindTv, uno dei più importanti siti di avventura e sport estremi, l’ha posizionata al terzo posto in una classifica sui luoghi ideali dove imparare a surfare: al primo posto c’è Waikiki alle Hawaii, al secondo Surfer’s Point alle Barbados, seguite da Taghazout, non male per un villaggio berbero. Nessun eccesso comunque: Taghazout è ancora autentica, il turismo qui si potrebbe definire di nicchia, non certo di massa.
La baia di Taghazout si trova ad una ventina di chilometri a nord di Agadir, una delle mete turistiche più gettonate del Marocco, cosa che la rende molto facile da raggiungere: i voli diretti dall’Italia partono da tantissimi aeroporti e con molte compagnie, comprese diverse low cost. Una volta lì si può soggiornare in una delle strutture nate appositamente per il turismo surfista, oppure nelle abitazioni dei locali che stanno ampliando la loro offerta.