Duecento tappe per un giro del mondo che potrebbe valergli un Guinness. Perché il suo vagare lo ha spinto all’autoaffermazione di “uomo selfie” per antonomasia. E infatti tutti ormai lo conoscono come “Zellfie”: esattamente sono 192 i Paesi visitati, e ha voluto scartare solo la Somalia dai 193 riconosciuti dall’ONU in quanto “troppo pericolosa”. Come se le altre sue “gite” fossero state particolarmente tranquille. Ma andiamo con calma.
José Hermínio Victorelli, 32 anni, brasiliano con origini italiane, è disposto a tutto per portare a termine i suoi obiettivi: quando gli è balenata l’idea di fare questo “self-trip” si trovava in Namibia, dove ha compiuto una serie di fatiche ercolesche che comprendono un lancio dal paracadute, un viaggio a bordo di un pallone aerostatico e la pesca agli squali. A raccontarlo è lo stesso avventuriero che, intervistato da Globo, gruppo mediatico brasiliano, ha rivelato che nella vita fa tutt’altro: imprenditore ed allevatore di bestiame del Parana. Una posizione che, per lo meno, gli assicura una certa indipendenza temporale e una buona base economica.
Il suo giro per il mondo è iniziato a marzo e potrebbe durare anche “cinque anni, chi lo sa”. Oltre ai selfie, pubblica anche diversi video sul suo sito di riferimento: zellfie.com.br. Le sue tre passioni sono “l’avventura estrema, le curiosità e le macchine”. Tra i suoi paesi preferiti un posto nel cuore ce l’ha proprio la Namibia: “bellissimi paesaggi, avventure a go-go e gente incredibile”, mentre al confine tra Afghanistan e Turkmenistan nel mezzo di una vallata dove si coltiva l’oppio per la produzione di eroina ha rischiato di morire dopo che alcuni militari gli avevano ritirato il passaporto e volevano cospicue somme di denaro per liberarlo.
In Italia, invece, ha guidato una Ferrari, in Croazia una McLaren; in Ucraina è rimasto quasi in mutande dopo che sconosciuti gli hanno rubato il portafoglio. In Albania si è trovato circondato da vipere, mentre in Messico ha nuotato a stretto contatto con uno squalo balena. Tra le prossime città da visitare, Yakutsk, in Siberia, la città più fredda al mondo con temperature che arrivano a -60°C e Ahvaz, in Iran, la più calda, con temperature oltre i 50°C. E tra le esperienze da segnalare, un viaggio a bordo di un treno veloce cinese, la guida di un jet supersonico in Russia, la caccia di pitoni giganti in Africa. E meno male che la Somalia era “troppo pericolosa”…
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