Tra le mille meraviglie d’Italia, c’è un angolo suggestivo e magico, un piccolo pezzo di paradiso. Tracciando un triangolo ideale alla punta dello stivale, ci immergiamo nelle bellezze naturali e paesaggistiche della provincia di Lecce. Da Gallipoli a Santa Maria di Leuca, lungo le coste bagnate dal Mar Jonio, risalendo poi fino ad Otranto sull’Adriatico, tanti i tesori da scoprire, tantissime e antiche le tradizioni.
Il paesaggio della punta estrema dell’Italia si apre davanti ai nostri occhi, pianeggiante, con boschi e pinete, uliveti secolari, aranci e mandorli, e distese carsiche, vasti spazi inframmezzati dai caratteristici muretti a secco e dalle antiche masserie fortificate. Il mare è profondo e trasparente e la costa è davvero impareggiabile: si passa con facilità da spiagge con una sabbia finissima che ricorda le spiagge tropicali a scogliere a strapiombo.
Impossibile ignorare in particolare il tratto costiero che va da S. Maria di Leuca ad Otranto(la città più ad est d’Italia): costa alta e rocciosa, ricca di grotte, anfratti e spiaggette. Tra “Punta Scuru” e “Capo Palascia”, nei pressi di Otranto, c’è “Porto Badisco”, una delle più belle calette naturali della costa pugliese, quasi un fiordo in miniatura dove, come narra Virgilio, approdò Enea durante il suo viaggio in Italia in fuga dalla città di Troia.
Qui vicino è situata la famosissima “Grotta dei Cervi” piena di graffiti, testimonianza importante di arte del periodo prepaleolitico. Ma non è la sola. Nel Salento sotterraneo, c’è la “Grotta delle Streghe”, la Grotta “Palummara” chiamata così perchè in passato era il rifugio di stormi di piccioni selvatici e la famosa “Grotta Zinzulusa”. Quest’ultima deve il nome alle caratteristiche stalattiti e stalagmiti che ospita al suo interno e che ricordano degli stracci appesi. La grotta può essere visitata sia dal mare, in barca, sia a piedi, da terra ed è divisa in diversi ambienti.
Infine la “Grotta dei Romanelli” dove sono stati ritrovati resti degli animali più diversi, dal cervo al pinguino, al rinoceronte, all’elefante. La grotta non è aperta al pubblico però è possibile vedere i reperti che sono conservati presso il “Museo Paleontologico” di Maglie. E che dire delle splendide località sullo Jonio, in provincia di Nardò, come “Santa Maria al Bagno” e “Santa Caterina”, un gruppo di bianche casette protette da una folta collina di pini ed oleandri, dalla famosa “Montagna Spaccata” e un mare limpido di colore verde smeraldo. Non mancano infine i parchi naturali come “Cesine”, “Torre Guaceto” e “Porto Selvaggio”.
E ancora tanto ci sarebbe da dire, della antica “Castro”, dei “bacini di Ugento” ornati da giunchi e canne e popolati da splendidi uccelli come i cigni reali, di una danza particolare e unica nel suo genere, la “pizzica tarantata”…