Ancora pochi giorni e Pamplona esploderá in un caleidoscopio di musica e colori: dal 6 al 14 luglio si celebrano i Sanfermines. Una festa lunga nove giorni, considerata una delle migliori al mondo, insieme al Carnevale di Rio de Janeiro e all’Oktoberfest di Monaco di Baviera.
Un tempo solo un evento popolare locale, oggi i Sanfermines richiamano ogni anno migliaia di visitatori da tutto il mondo. Gran parte di questa attuale popolaritá va ricercata nell’influenza dell’opera di Ernest Hemingway, che scoprì Pamplona e i Sanfermines nel 1923 e ne rimase talmente affascinato da farne sfondo al suo primo romanzo. Successivamente lo scrittore tornó per la festa otto volte, contribuendo in maniera indelebile alla sua fama internazionale.
Come nel caso di altre manifestazioni popolari, l’origine dei Sanfermines risale al Medioevo, nella combinazione di diversi elementi un tempo indipendenti: le cerimonie religiose in onore di San Firmino, primo vescovo di Pamplona, le feste commerciali e la tradizione della corrida. Nel corso dei secoli la parte religiosa della festa ha perso un po’ della sua rilevanza per lasciare spazio ad aspetti piú secolari e ludici.
Attrazione principale dei Sanfermines é l’encierro, simbolo della sfida tra l’uomo e il toro. La folle corsa di centinaia di coraggiosi e imprudenti davanti ad una mandria di tori e buoi ha luogo ogni mattina quando l’orologio della Chiesa di San Cernin scocca le 8. Quando le porte dei corrales si aprono, il tutto accade nei 3-4 minuti che gli animali impiegano per arrivare nella Plaza de Toros, in un pericoloso inseguimento lungo le vie della cittá vecchia.
Una tradizione che manda la folla in delirio, ma che ogni anno si chiude con un bilancio di decine di feriti. Quattordici i morti dal 1924 ad oggi, in seguito a ferite inferte dai tori o riportate durante impilamenti umani e altri incidenti dovuti a sovraffollamento e imprudenze dei corridori. Gli stessi tori usati per l’encierro la mattina sono i protagonisti della corrida pomeridiana. Ma all’interno dell’arena, il vero spettacolo sono le peñas, gruppi di entusiasti dei Sanfermines, ognuno col proprio stemma, inno, stendardo e banda musicale, che incarnano il vero spirito festivo della manifestazione.
Un altro evento da non perdere é il Chupinazo, ovvero il lancio del razzo che segna l’inizio della festa, a mezzogiorno in punto del 6 luglio, quando migliaia di persone si riuniscono in Plaza Consistorial, sventolando i tipici fazzoletti rossi e brindando con migliaia di bottiglie di Cava. Molto amata dai adulti e bambini é la Comparsa de Gigantes y Cabezudos, una parata di 25 grandi figure di cartapesta, rappresentanti re, regine, giganti e cavalli.
Il lato religioso é rappresentato dalla Processione del 7 luglio, giorno di San Firmino, quando migliaia di persone vestite di bianco accompagnano la statua del santo in un lungo percorso attraverso la città vecchia.
Ogni notte poi la Ciutadela si illumina di fuochi d’artificio e le strade e le piazze si riempiono di musica e danze. Non resta che perdersi nei vicoli di Pamplona e godersi la festa!
Per godersi i Sanfermines si consigliano a Pamplona e dintorni, la farmhouse ottocentesca Loretxea (www.loretxea.com), l’agriturismo Zurgiñenekoa (www.zurginenekoa.com) e l’hotel rurale Lorentxo (www.lorentxo.com). Sqirrel Viaggi, invece, offre pacchetti volo-pernottamento da Roma e Milano (www.squirrelviaggi.it) a partire da 541 euro. Informazioni: tel. 02/58430011.
Link utili
Turismo Spagnolo
www.turismospagnolo.it
Turismo Navarra
www.turismo.navarra.es