La sofisticata città di Dubai è un coacervo di contrasti dove ancora oggi si ritrovano il beduino del deserto e il pescatore di perle, il commerciante metropolitano e il marinaio che passa la sua vita sul mare. Il cuore pulsante della Dubai per businessman è distribuito sulle due sponde dell’insenatura marina naturale del Creek, collegate da un tunnel e da due ponti (Deira, e Bur Dubai). Entrambi i quartieri sono disseminati di moschee e suq affollati, alberghi e grattacieli, uffici e banche.
Le migliori vedute del Creek si godono dall’acqua a bordo di piccole imbarcazioni-taxi (gli “abra”) che fanno da servizio tra i suq di Deira e quelli di Bur Dubai. Per uno spaccato più pittoresco e meno futuristico della città bisogna recarsi all’antico quartiere Bastakiya con i suoi stretti vicoli e le torri del vento ancora funzionanti. Quest’ultime sono tipiche costruzioni di Dubai che si trovano allineate lungo le due sponde del Creek, nate dall’esigenza concreta del raffreddamento casalingo prima dell’avvento dell’elettricità.
Un grande progetto di recupero sta attualmente coinvolgendo il quartiere Bastakiya destinato a diventare un piccolo villaggio turistico con tanto di musei, gallerie d’arte e ristoranti. Per scoprire la città non si può evitare di perdersi nei numerosi suq, soprattutto quello dell’oro, che è il più grande al mondo e con i prezzi più bassi del mondo. Al mattino presto o alla sera tardi prende vita l’eccentrico mercato del pesce di Deira: kingfish, occhialoni, cernie (l’apprezzato hammour locale), barracuda, tonni, aragoste, granchi, gamberi reali, pesci castagna, squali e via a non finire.
Sul versante di Dur Dubai, vicina al Palazzo di Corte, sorge la Grande Moschea che, rinnovata nel 1998, possiede oggi il più alto minareto della città che svetta con i suoi 70 metri. Un capolavoro questo, che non si può ignorare: 45 piccole cupole si aggiungono alle 9 più grandi e splendidamente ornate di vetrate colorate. Non meno sontuosa è la moschea di Jumeirah, mirabile esempio di architettura islamica moderna, preso di mira dagli appassionati di fotografia. La sua mole in pietra, tipica della tradizione medioevale fatimid, riserva alla sera particolari suggestioni grazie ad una illuminazione soffusa che esalta le forme dei preziosi minareti gemelli e della maestosa cupola.
Un’altra imponente costruzione preda di molti scatti è la restaurata Burj Nahar, una delle tre torri poste a guardia della città vecchia, oggi circondata dai fiorenti giardini di Deira. Per chi volesse trascorrere un po’ di tempo nell’arte il Dubai Museum può essere un buon modo anche di conoscere le abitudini quotidiane dell’emirato arabo prima della scoperta del petrolio.
Collocato nell’Al Fahidi Fort, il museo – ex costruzione militare, in seguito palazzo residenziale, guarnigione e infine carcere – è stato restaurato e definitivamente adibito all’uso museale nel 1971. Nuove gallerie sono state aggiunte nel 1995 e oggi è possibile visitare interessanti mostre come quella, spettacolare, che ritrae il mondo sottomarino e la pesca delle perle. Il museo possiede inoltre preziosi artefatti di rame, alabastro e terracotta risalenti a 3000-4000 anni fa.