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Re-Inventing Shoes, tra moda e architettura

5 famosi architetti hanno progettato 5 incredibili paia di scarpe realizzate con la stampa 3D

Valicare il confine oltre la concezione comune di ‘scarpa’ o ‘accessorio’, renderlo contemporaneo, innovativo, stupire attraverso la progettazione di moda: United Nude, marchio che delle calzature scultoree ha fatto la propria identità, ha voluto spingersi oltre, e chiamando a raccolta collaboratori eccellenti ha re-inventato le scarpe da donna.

Re-Inventing Shoes è la mostra di calzature, presentata a Milano in occasione del Fuorisalone 2015, che United Nude ha prodotto assieme a 3D Systems e 5 architetti di fama internazionale. Più che scarpe scultoree infatti si tratta di scarpe architettoniche, frutto della creatività di Ben Van Berkel, Fernando Romero, Michael Young, Ross Lovegrove e Zaha Hadid, e della tecnologia della stampa tridimensionale.

Le calzature nate da questa iniziativa sono frutto di un’accurata ricerca e fusione tra design indossabile, funzionalità, estetica, tecnologia e nuovi metodi di produzione. Altissime, dalle forme più futuristiche, realizzate in nylon rigido e gomma morbida, ogni scarpa realizzata per Re-Inventing Shoes è una limited edition che conta non più di 50 copie.

Ammonite è la scarpa ideata da Fernando Romero, un oggetto che riprende le forme organiche del corallo, di un fossile, di un elemento che potrebbe essere trovato in natura. Ilabo è la creazione di Ross Lovegrove, una calzatura color latte e menta che ricorda un movimento acquatico. Un elemento architettonico ondulato e sinuoso ma imponente è UNX2 di Ben Van Berkel. La scarpa Flame di Zaha Hadid evoca vivaci lingue di fuoco che avvolgono piede e caviglia. Young Shoe di Michael Young per United Nude è infine una calzatura che alla solidità di una struttura tridimensionale affianca una lavorazione traforata che evoca la delicatezza del pizzo.