Dopo il morso di Suarez a Chiellini, parlare di ‘mangiare italiano ai Mondiali’ evoca facili battute, ma scherzi a parte la dieta degli azzurri si conferma la più apprezzata. Battuti sul campo ma non a tavola, i calciatori italiani superano per qualità le abitudini alimentari delle altre nazionali, grazie alla semplicità di piatti come la pasta al pomodoro, la leggerezza di ingredienti come il pesce, l’abbondanza di frutta e verdura, e l’amore sconfinato per olio d’oliva e parmigiano. Questo almeno è quanto emerge da un sondaggio internazionale, realizzato dalla catena di Boscolo Hotels, che ha analizzato 32 tipologie di dieta tra quelle presenti ai Mondiali. Un panel di medici nutrizionisti e medici sportivi le ha poi valutate, e la loro opinione è che il regime alimentare dei calciatori italiani sia il migliore perché equilibrato, vario e gustoso, che implica benefici sull’organismo, ma anche sull’equilibrio psico-fisico.
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La catena ha inoltre consultato 3000 tifosi su web, che si sono espressi rivelando di apprezzare in maggioranza (23%) la dieta italiana, mentre al secondo posto (22% di preferenze) si è piazzata l’alimentazione francese, che si basa soprattutto su carne, legumi, frutta di stagione e concede un bicchiere di vino. A seguire, la dieta spagnola ai Mondiali è la terza in ordine di apprezzamento, caratterizzata da insalate, pasta e pesce.
I giocatori del Portogallo seguono nella classifica con un regime basato su carne bianca, pesce, frutta e verdura, mentre al quinto posto c’è la dieta degli argentini, che verte principalmente su carboidrati, proteine e vitamine, con pasta e riso, pollo, pesce, verdure (principalmente broccoli, asparagi e spinaci), frutta, latte, yogurt e formaggio. In sesta posizione la nazionale tedesca, che si concede la pasta a colazione, e in generale propende per i carboidrati in quanto fonte di energia: pasta integrale, ragù, patate, riso, semolino. Gli Stati Uniti di piazzano al settimo posto con un’alimentazione che si concentra su carne, frutta e verdura (richiesta la provenienza da agricoltura priva di pesticidi) ed elimina il burro di cui gli americani sono solitamente ghiotti, ma anche i grassi vegetali dell’avocado.
Tra le preferenze si piazza all’ottavo posto la dieta dei giocatori messicani, che anche in Brasile hanno portato i loro ingredienti tradizionali per preparare il pozole (zuppa di carne e mais bianco), il peperoncino chipotle, e il nopal, foglie tenere di cactus. Solo il 3% degli intervistati ha scelto la dieta inglese, che ha re-inserito salse e grassi come ketchup e burro dopo che Fabio Capello li aveva eliminati dal menù della nazionale. Forse troppo proteica, la dieta degli australiani si aggiudica il decimo posto, con i suoi piatti ricchi di carne rossa, carne bianca e pesce.
La catena di hotel di lusso Boscolo fino alla fine dei Mondiali di calcio propone nelle sue strutture cene dietetiche con menù ad hoc ispirate alle diete dei calciatori. L’iniziativa si può gustare presso il Ristorante Oltremare, del Boscolo Milano Hotel, e la Terrazza, situata sul tetto di Milano, con favolosa vista Duomo.