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NYFW: i momenti clou dei primi 4 giorni

Gli highlight dei primi giorni di sfilate a New York, tra show molto particolari, ospiti celebri e facili nudità

Modella
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La fashion week newyorkese è piuttosto movimentata. Non c’è ‘uno’ stilista che fa parlare di sé perché anticonformista, non ‘una’ sfilata particolarmente scenografica, e soprattutto non ‘alcuni’ vip nel parterre: a New York tutto è grande, moltiplicato per diverse unità, tanto e ovunque. Come del resto avviene per ogni aspetto della vita nella Grande Mela. Ecco che ricapitolare quattro giornate piene di fashion week non è facile, perché le celebrità ospiti delle sfilate sono decine e si lasciano andare in pose, smorfie, commenti, outfit appariscenti, e perché gli show stessi sono ognuno uno spettacolo che dalla moda valica i confini del teatro, della musica, della performance.

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E dunque, potremmo cominciare un recap da Opening Ceremony, che ha portato niente meno che il New York City Ballet in passerella, con tanto di caduta (studiata) che ha lasciato per un momento il pubblico col fiato sospeso. Tra gli spettacoli più sorprendenti quello di Prabal Gurung: lo show è stato aperto da monaci buddisti che hanno cantato e pregato per ricordare il terremoto in Nepal, e ringraziare per la solidarietà ricevuta. Decisamente agli antipodi, la sfilata di Alexander Wang è stata coreografata da ballerine di pole dance: lo stilista ha voluto celebrare i dieci anni di carriera con uno show e un party a base di alcolici, concerti, dollari finti, acrobazie, e Lady Gaga come ospite d’onore.

Un capitolo a parte lo merita Givenchy, la cui sfilata è stata caratterizzata da più momenti: la performance di Marina Abramovic, l’apertura al pubblico esterno (motivata con l’inutilità del mantenere questi eventi chiusi ad una cerchia snob e ristretta), i canti cabalistici di pace e fratellanza, e poi, ça va sans dire, la folta schiera di celebrità ospiti, tra cui, ahinoi, si sono ritagliati un posto d’onore su tutti i rotocalchi Kanye West e Kim Kardashan  grazie all’abito in pizzo di lei con trasparenza sul pancione dall’eleganza discutibilissima. Ma anche ospiti di maggiore calibro, come Julia Roberts, Uma Thurman, Cristina Ricci, Steve e Liv Tyler, stilisti come Dean e Dan Canteen (alias DSquared), Alexander Wang, Margherita Missoni. Ancora, la grande sfilata-evento ha visto una ‘drammatica’ caduta in passerella, con niente meno che Candice Swanepoel che ha rimediato due belle ginocchia sbucciate.

La collezione che ha fatto più discutere? Ad oggi probabilmente è quella di Hood by Air, che il New York Magazine ha definito uno ‘shock from the future’: capi senza distinzione di genere, a cavallo tra futurismo e punk, che lasciano completamente scoperte intere porzioni di corpo, e per ‘intere’ si intende anche il fondoschiena completamente desnudo.