Se pensate che per flirtare ci sia bisogno di alcol, un po’ di musica da discoteca e un angolo buio ed isolato dove portare la vostra preda, forse potremmo aiutarvi. Sicuramente dovremmo. Anzi, saranno i consigli dell’esperto del “flirting” Jean Smith a guidarvi per un approccio impeccabile.
1) Non giudicate un libro dalla sua copertina: prima di emettere un parere, parlateci. Il primo approccio, quello in cui stabiliamo se ci piace o no qualcuno, deve essere superficiale, ma non significa che occorre rifiutare una persona che a prima vista non ci aggrada completamente. Datevi una chance, senza pensare “tanto non mi piace”.
2) Non concentrate tutta l’energia su voi stessi. Invece di chiedervi “Oh, chissà cosa sta pensando”, ascoltate quello che sta dicendo. Semplicemente. Voi sarete più a vostro agio, e anche l’altra persona lo sarà.
3) Pensate al presente. Non ponetevi domande inutili su quello che potrebbe accadere in un’ora, il giorno dopo o nell’arco di un anno. Ascoltate, interagite, approfondite, altrimenti non supererete neanche i cinque minuti.
4) Contatto visivo. Più intenso sarà il vostro sguardo, maggiore l’interesse. Ma occorre tenere in considerazioni le seguenti variabili: frequenza, periodo di tempo, intensità, e gestualità, ad esempio toccarsi i capelli o bagnare le labbra.
5) Non mettetevi su di un piedistallo in attesa di valutazione. Lasciate perdere le rassicurazioni, trovatele in voi stessi: l’altro non è il metro di giudizio sulla vostra bellezza e personalità, ma semplicemente una persona con i suoi gusti e con il suo mondo.
6) Non cercate di mostrarvi diversamente da quello che siete: siate voi stessi, semplicemente.
7) Non flirtate con più persone simultaneamente: una alla volta, in attesa del giudizio, vostro o altrui. E, male che vada, avanti il prossimo.
8) Accettate il fatto che possiate essere respinti: ce lo scordiamo sempre, ma il rischio a cui ci sottoponiamo potrebbe risolversi in un insuccesso. Ma questo non vi rende meno belli o meno interessanti. Un “no” non cambia mai la vita di nessuno. E, spesso, neanche un “sì”.
