Le regole dell’attrazione, sono spesso quanto di più incalcolabile esista al mondo. Eppure, una folta schiera di psicologi, psichiatri e studiosi, cerca di svelare da tempo l’operazione perfetta per mettere insieme caratteri diversi, in un rapporto duraturo e soddisfacente. Per questo motivo, la domanda che aleggia spesso come uno spettro e che conduce la maggior parte degli studi, è se in amore sia meglio mettere insieme due caratteri diversi, oppure complementari. In questo senso la risposta non è per niente scontata.
Infatti gli studiosi fanno una prima distinzione tra due dei tratti principali della complementarità: l’affiliazione e il controllo. Per il primo tratta si intende una predominanza di caratteri che oscillano tra il comportamento caldo e quello freddo, mentre il secondo parametro regola i rapporti di potere all’interno della coppia, per esempio un carattere dominante contro uno sottomesso. E secondo i più recenti studi sul tema, il mix imprescindibile di questi due elementi, dovrebbe rispettare una compatibilità sul primo punto, caratteri che si assomigliano in merito all’affiliazione, e invece scontrarsi sul fattore controllo, una caratteristica che permetterebbe di prendere decisioni in due senza eccessiva conflittualità.
Ma attenzione perché la scienza ha rivelato solamente di recente come questi due aspetti non costituiscano tratti del carattere che si ripetono sempre simili a se stessi, ma piuttosto rappresenterebbero una reazione che cambia in base al livello di interazione. Infatti un team dell’Università dello Utah, composto da PCundiff, J. M., Smith, T. W., Butner, J., Critchfield, K. L., & Nealey-Moore, J., che ha pubblicato le proprie osservazioni nello studio del 2015 dal titolo Affiliation and control in marital interaction: Interpersonal complementarity is present but is not associated with affect or relationship quality, ha infatti concluso che durante uno scambio con il partner, che può vertere su questioni spinose o più piacevoli, è importante esprimere sentimenti positivi che da un lato facciano avvertire la vicinanza con l’emotività dell’altro (affiliazione) e dall’altra consentano di trovare un punto di incontro nella reazione di potere opposta a quella del proprio compagno (controllo). Ancora una volta insomma, la chiave sembra essere l’equilibrio di un’intelligenza emotiva sempre attiva.
