Il cinema ha speso fiumi di pellicole per raccontare il risvolto sognante di una relazione cominciata per svolgersi esclusivamente nel terreno franco delle lenzuola. Dal famoso Friends with Benefits, al più romantico Before Midnight, la tesi è chiara. Si cominicia senza legami, ma ci si avvia presto verso una conoscenza più intensa e in molti casi si finisce in una vera e propria relazione. Eppure, nonostante le libertà creative che sembra prendersi il cinema, oggi una recente ricerca sul tema sembra confermare il potere romantico del sesso occasionale.
L’antropologa Helen Fischer, in un recente articolo pubblicato dalla rivista online Nautilus, ha evidenziato il ruolo predominante del sesso occasionale nella vita di molti americani. Secondo lo studio, condotto su un campione di 5000 persone, circa il 66% di uomini e il 50% delle donne, ha avuto almeno un rapporto di questo tipo nell’ultimo anno. Sembrerebbe un numero che porta verso una deriva solitaria, o libertaria dei rapporti umani, ma la ricercatrice ammette che nonostante la premessa di indipendenza, questo tipo di interazione porta spesso in tutt’altra direzione.
Infatti il 27% delle persone che possiede una relazione solo sessuale, finisce per stabilizzare il rapporto in un legame duraturo. Secondo la Fischer questo è del tutto normale per la specie umana; romantica per natura e poco portata all’individualismo sopra ogni cosa, anche per via di un forte fattore biologico. In “Why we love” l’autrice spiega come la stimolazione dei genitali provochi in ogni caso reazioni positive nell’organismo, come il rilascio della dopamina, insieme all’ossitocina, stimolano la corteccia celebrale a produrre una reazione neurochimica strettamente collegata alle sensazioni di attaccamento. E ancora una volta la scienza conferma che siamo in definitiva animali decisamente sociali.
