Non solo a letto. Anche con un semplice caffè si può assistere ad un’ansia da prestazione. Dopotutto che voi siate ad un appuntamento amoroso o a qualcosa di ben più professionale, il pericolo di annoiare è sempre dietro l’angolo. Ma ci sono dei metodi per conquistare l’attenzione, per rinsaldare il legame, per avvicinare il nostro interlocutore. A noi stessi, ai nostri intenti. Perché per affascinare quando si parla è importante mettere in atto tecniche e competenze vere e proprie. Come queste.
1) Sviluppate nuove competenze: ovvio, più cose si sanno, più è facile parlare, per non rischiare di dover fare silenzio per mancanza di contenuti. E, soprattutto, leggete.
2) Siate curiosi: perché quando qualcosa non la si sa, occorre proporre la giusta domanda per alimentare la conversazione. Ma la voglia di conoscere, approfondire, ampliare, la dovete avere sul serio. Non si può mentire.
3) Imparate a raccontare una buona storia: non basta avere esperienze e informazioni, bisogna apprendere i trucchi dei narratori, perché anche la confezione è importante in un regalo. Ordine delle frasi e punteggiatura sono essenziali.
4) Ascoltare e mostrare apprensione: per essere ascoltati bisogna innanzitutto ascoltare quando è l’altro a parlare. Sembrerebbe banale dirlo, ma spesso un attimo di distrazione costruisce muri che non è più possibile abbattere.
5) Dite quello che pensate: non bisogna essere per forza d’accordo su tutto. Anche questo potrebbe rendere la conversazione noiosa, senza appeal. Si rischia di dialogare con se stessi. Ma usate l’educazione.
6) Seguite i vostri interessi: modulate le conversazioni, con attenzione senza esagerare, su quello che è il vostro gusto e il vostro interesse, per dare un’idea di voi e delle vostre emozioni.
7) E se la conversazione risulta morta nonostante i vostri tentativi, guardate i loro occhi e cercate di scoprirne le ragioni. Molto probabilmente questo pubblico non apprezza voi o i vostri punti di vista. E non rimane altro che cambiarlo. Dopotutto non per forza le persone possono piacersi. E le sfide ogni tanto bisogna perderle.
