Siamo abituati a pensare a Parigi come a una città d’arte che custodisce i capolavori del passato. Eppure la capitale francese serba un lato industriale, sicuramente meno noto, ma ugualmente affascinante; e da città al passo coi tempi ha saputo conservare anche questo patrimonio, riconvertendolo e restituendolo al pubblico godimento. Non solo singoli edifici, ma interi quartieri industriali destinati all’abbandono risorgono a nuova vita.
Un esempio di riqualificazione tra i più riusciti è il grandioso “Parc de la Villette”, il vecchio mattatoio trasformato all’inizio degli anni ’80 in un “parco culturale urbano”. Cinquantacinque ettari di rovine industriali restituiti alla città sotto forma di polo culturale che include musei, sale concerti, cinema, spazi verdi e manifestazioni culturali di tutti i tipi. Nel giro di vent’anni anche la zona attorno ha progressivamente cambiato volto; ecco allora che la lunga scia di fabbriche abbandonate, tra la ferrovia e il canal de l’Ourcq, diventa una pista ciclabile lunga 30 km. Un vero e proprio polmone verde che, costeggiando il canale in direzione Pantin, si lascia Parigi alle spalle, fino a sbucare nel grande parco naturale di Sevran.
Altra zona in completa trasformazione è il settore sud, una porzione di città situata a cavallo della Senna, tra Bercy, e Quai de la gare. Le cave di gesso e i depositi di vino di Bercy si sono trasformati in Bercy Village: un centro multi-servizi ricostruito tra le mura dei vecchi capannoni, che oggi ospita un cinema multisala, ristoranti, locali alla moda ed una movimentata vita notturna.
A poche decine di metri, sull’altro lato della Senna lo scenario è ancora diverso: la dove un tempo fremeva l’industria dei primi del ‘900, ora sorgono eleganti edifici vetrati, dalle chilometriche terrazze pensili. Questo nuovo quartiere residenziale di lusso, stretto tra la Senna e la ferrovia della Gare d’Austerlitz, è oggi un susseguirsi di gru e lavori in corso; tuttavia questa zona custodisce ancora vecchi edifici in fase di riconversione, tra i quali spicca Les Frigo. Si tratta del meraviglioso edificio ottocentesco che ospita la vecchia stazione frigorifera di Parigi, dove venivano stoccati gli alimenti in arrivo nella città. Dopo l’occupazione da parte di un collettivo di artisti, oggi Les Frigo è stato assegnato e trasformato in un laboratorio di creazione che conta al suo interno una trentina di atelier.
Nelle immediate vicinanze si trova il comune di Ivry-sur-Seine, subito alle porte di Parigi, un comune dinamico che, grazie ai prezzi competitivi sul mercato, sta incoraggiando molti interventi di riconversione che, seppur in scala minore, stanno rivoluzionando l’immagine della città. Quella che un tempo fu la zona dei vecchi mulini di Parigi, oggi ospita centinaia di loft privati dalle architetture più bizzarre e stravaganti.
E sempre all’arte è stato dedicato il Viaduc des arts, che i parigini chiamano “coulée vert” (colata verde): è la vecchia linea ferroviaria commerciale che da sud est si immetteva nella città, tagliandola in due su un viadotto soprelevato. Quattro km di strada ferrata in disuso che da Porte Dorée arrivavano fino alla gare de Lyon e che, proprio come sta succedendo con l’Hight Line di New York, sono stati riconvertiti in una silenziosa e lussureggiante “promenade” botanica.
La strategia a Parigi sembra essere molto chiara: prendi vecchi relitti della società industriale, riconvertili in spazi possibilmente legati alla cultura ed il successo è assicurato!
Parc de la Villette
59 bd Mc Donald/30 avenue Corentin Cariou (quai de Charente)
http://www.villette.com/fr/
Pista ciclabile Canal de l’Ourcq dal Parc de la Villette al Parc de Sevran
http://pgoh13.free.fr/velo_english.html
Bercy Village
28, rue François Truffaut
http://www.bercyvillage.com/
Les frigo
19 rue des Frigos
http://les-frigos.com/
Viaduc des arts
da Porte Dorée a Gare de Lyon
http://www.viaduc-des-arts.com/
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