La francesissima crêpe fa ormai parte del comune patrimonio gastronomico. A Parigi ci si imbatte continuamente in piccoli bar o bistrot con un affaccio aperto sulla strada che consente di servire crêpes “espresse” ai passanti. La preparazione prevede un impasto a base latte, uova e farina, ma se in Italia questo alimento è associato soprattutto al dessert e viene servito con ingredienti dolci, in Francia ci si può invece sbizzarrire con tantissime varianti salate. Gli specialisti della crêpe sono senza dubbio i bretoni; da loro nasce la “galette”, la versione più tradizionale, che si differenzia per l’utilizzo del grano saraceno (grano nero) nella versione salata, e del frumento in quella dolce.
A Parigi, per mangiare delle vere galette, ci si deve recare nel quartiere di Montparnasse, luogo che a partire per tutto il XX° secolo ha accolto una massiccia ondata di migrazione bretone: tra rue de Montparnasse e rue d’Odessa, le crêperies si susseguono senza soluzione di continuità.
Le crêpes dolci vengono servite con marmellate, creme al cioccolato, panna, frutta secca, candita, o semplicemente con zucchero e miele; la globalizzazione fa si che anche qui la più gettonata sia ovviamente quella ripiena di Nutella. Una versione particolarmente famosa è invece la “Crêpe Suzette”, farcita con marmellata all’arancia ed infiammata con liquore Curaçao: inventata nel lontano 1903 dal cuoco francese Escoffier, è comunemente considerata il non plus ultra dei dessert di lusso. Molto buone sono anche le crêpes flambé al Grand Marnier o al Calvados (l’acquavite di sidro).
Per quanto riguarda il salato, la scelta non è da meno: tra gli ingredienti ricorrono funghi, formaggi e carne, soprattutto i classici insaccati di maiale, ma spesso i menù propongono anche ripieni di pesce, generalmente capesante. La varietà degli accostamenti é infinita: dalle classiche prosciutto e formaggio, uova e pancetta, funghi e patate, a quelle “eclettiche” con anatra e mele, crème frèche e salmone, fois gras e marmellata di cipolle. La più popolare rimane tuttavia quella detta “complète”, farcita con formaggio grattugiato (quasi sempre gruviera), uovo bollito e prosciutto cotto.
Tradizionalmente, al momento di servirla, su entrambe le versioni dolci e salate si usa aggiungere una noce di burro. Per rispettare i “precetti” bretoni, consigliamo di accompagnare il pasto con un ottimo sidro, la bevanda gassata, con una gradazione alcolica simile alla birra, ottenuta dalla fermentazione delle mele.