L’affiatamento di una coppia invidiata da tutto il mondo, quella formata da Vanessa Paradis e Johnny Depp, finalmente avrà anche un riscontro sul grande schermo. I due, legati da oltre dieci anni e genitori di due bambini, saranno protagonisti della trasposizione cinematografica di una delle storie d’amore “letterarie” più famose del ‘900, quella che ha legato la scrittrice e filosofa madre del femminismo Simone de Beauvoir allo scrittore americano Nelson Algren, conosciuto durante un viaggio in America.
Simone de Beauvoir, compagna per tutta la vita del filosofo esistenzialista Jean-Paul Sartre, dedicò al suo “amante americano” un epistolario che raccoglie le lettere che quasi quotidianamente e per anni Simone inviò ad Algren, in una relazione che non conobbe un lieto fine per il rifiuto della scrittrice francese di lasciare il suo compagno Sartre.
Oltre alla raccolta di lettere, la de Beauvoir raccontò di questa relazione anche nel suo capolavoro, il romanzo “I mandarini”. Proprio sul ritratto che emerge da questi scritti si è basato il regista Lasse Hallström per il suo “My American lover”, affidando l’interpretazione dei suoi personaggi principali alla coppia Paradis – Depp. Per Vanessa, già nota in Francia per la sua attività di cantante e attrice, e al pubblico internazionale per la sua interpretazione nel film di Patrice Leconte “La ragazza sul ponte” (1999), sarà una prova importante, e non solo per il confronto con il marito, divo globale in questo periodo sugli schermi italiani con “Alice in Wonderland”.
Il personaggio che Vanessa dovrà interpretare è infatti una vera e propria icona del femminismo internazionale, una donna dalla vita complessa e piena di esperienze che l’hanno posta al centro degli eventi cruciali del XX secolo (dalla giovinezza vissuta nella Parigi occupata dai nazisti al fermento del dopoguerra, dal ’68 francese alle lotte per l’emancipazione femminile negli anni ’70). Una vita, la sua, vissuta sempre sul filo della provocazione, segnata dalla relazione fondamentale e spesso complessa con il titano della filosofia e della sinistra francese Sartre.
Lasse Hallström, che ha già diretto Johnny Depp in “Chocolat” (2000), ha scelto di portare sullo schermo una Simone de Beauvoir diversa, quasi adolescenziale nel suo amore impossibile per lo scrittore americano: un amore che suscitò un grande scandalo all’uscita dell’epistolario, soprattutto per l’immagine di donna appassionata e fragile che emergeva dalle lettere inviate per anni allo scrittore americano.