Che i nostri siano gli anni dei social network è inopinabile. Fare comunicazione di qualsiasi tipo – giornalistico, privato, promozionale, commerciale – è ormai prerogativa di questi rivoluzionari servizi che la diffusione di internet ha permesso. Tra le decine e decine di social network nessuno ancora è riuscito ad eguagliare l’impero di Mark Zukerberg Facebook, anche se Twitter si avvicina a passi da gigante. Ma ecco che spunta un terzo fenomeno in rete, nato per la verità nel 2010 ma che ha avuto un boom impressionante solo negli ultimi mesi: Pinterest.
Il nuovo social network è sulla bocca di tutti, e si distingue dagli altri per la sua caratteristica principale: si tratta di una bacheca di immagini. Se Fabebook mantiene i contatti con gli amici, Twitter ci fa sapere cosa pensano in pochi caratteri, Pinterest si basa sulla più elementare delle attrazioni da social network, le fotografie. Il nome deriva dalla contrazione di due termini inglesi, pinboard (bacheca) da cui deriva pin (puntina) e interest (interessi). Una bacheca dove ‘attaccare’ le foto che si ritengono più belle o interessanti del web. Naturalmente le immagini si possono raccogliere per tematiche, interesse, valutazioni di vario tipo.
Nato da un’idea di Ben Silbermann, Pinterest inizialmente passa inosservato, per poi ‘esplodere’ come fenomeno nel 2011, quando arriva a 11 milioni di utenti. Il boom però è adesso: solo a marzo gli utenti sono aumentati del 52%, arrivando a quota 17,8 milioni. Un dato su tutti è particolare, cioè che la maggioranza degli iscritti a Pinterest è donna, si stima addirittura oltre il 90%, confermando ricerche che si sviluppano da anni sull’utilizzo consapevole dei social network da parte del pubblico femminile.
Ma come avere successo su Pinterest? Se siete tra coloro che sono arrivati alla terza frase di questo articolo e già vi siete creati un account, il modo migliore di sfruttare questa bacheca è innanzitutto essendo veloci a riempirla. La maggior parte degli utenti ‘pinna’, nuovo termine che a breve entrerà nei dizionari, immagini già pubblicate in altre bacheche, le condivide insomma. Un buon inizio è invece creare contenuti ad hoc, originali e che vi identifichino con precisione. Dopodiché, installate il pulsante ‘pin it’ sul browser, che vi permetterà di pinnare tutto ciò che trovate in rete alla velocità della luce. Ovviamente parole chiave e tag sono fondamentali per essere trovati e seguiti. Cercate di essere pertinenti, non postate, ops, pinnate qualsiasi cosa, intere pagine web per esempio, ma contenuti mirati e precisi. Questo comportamento premia a livello di followers. Non servono centinaia di contenuti, ma pochi e curati, descritti brevemente, che magari aggiungano qualcosa in più rispetto a quello che si trova in rete.
La controindicazione sull’utilizzo di Pinterest però esiste, e riguarda i diritti di autore. Il fatto di prendere immagini e pinnarle a proprio piacimento non è cosa gradita al Digital Millennium Copyright Act. Il copyright è cosa seria, e inizialmente Pinterest se ne è lavato le mani aggiungendo un codice che ogni sito dovrebbe inserire se non vuole che le proprie immagini vengano utilizzate. Come dire, se non vi proteggete è colpa vostra. Notizia fresca fresca di giornata invece, è che si sta cercando un accordo per non incappare nei divieti. I termini di servizio in questi giorni verranno aggiornati assieme alla nuova normativa. Ma si tratta di un ostacolo non semplice da aggirare, dato che il terreno dei diritti d’autore è a dir poco minato. In sostanza per ora Pinterest è al sicuro, i suoi utenti no, ma si sta cercando di porvi rimedio.