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Emma Watson stilista per People Tree

La giovane interprete di Hermione firma una sua collezione per il brand equo e solidale People Tree

Emma Watson alla London Fashion Week
LaPresse

Mentre sono ancora in corso le riprese di “Harry Potter e i Doni della Morte”, la giovane Emma Watson cerca di esplorare altre possibili attività oltre a quella dell’attrice. Vent’anni appena, gli ultimi dieci trascorsi nel turbinio della vita da star dopo il successo planetario della saga del maghetto Harry Potter, giunta ormai al settimo episodio. Il suo personaggio, Hermione Granger, ha appassionato milioni di adolescenti di tutto il mondo, e l’identificazione tra attrice e personaggio è stata tale da spingere, secondo alcuni, la Warner a imporre alla sua interprete uno stile di vita “acqua e sapone”, consono al carattere della compagna d’avventure di Harry Potter.

Il rischio che la Watson possa seguire altre star adolescenti, tra eccessi e dipendenze – come è capitato a Drew Barrymore o a Lindsay Lohan – sembra tuttavia scongiurato: nelle interviste concesse ai giornali di tutto il mondo Emma ostenta una freschezza e una naturalezza da autentica “ragazza della porta accanto”, confermata anche dalla sua vita fuori dal set, lontana da episodi scandalosi. Vuole studiare in un buon college americano, Emma, e vorrebbe continuare a dedicarsi al cinema, scrollandosi di dosso il marchio di Hermione.

La moda è un’altra passione per la Watson, che è stata già testimonial per Chanel nel 2008 e protagonista di alcune campagne pubblicitarie per Burberry. Anche in questo settore, Emma pare volersi distinguere da molte delle sue colleghe che fanno la spola tra cinema e passerelle: dopo l’esperienza come modella, ha deciso di entrare nel mondo della moda come stilista, prestando la sua fantasia e il suo nome a una collezione per il marchio britannico di moda fair-trade People Tree.

La collezione che porta il suo nome comprende una serie di capi per giovani e giovanissimi, in linea con la filosofia del brand britannico che aderisce in pieno alle regole del commercio equo e solidale. Collaborando con una serie di produttori sparsi in 15 paesi in via di sviluppo, People Tree ha tra i suoi obbiettivi quello di stimolare in questi paesi le attività di piccole imprese incentivate a produrre capi di abbigliamento a basso impatto ambientale – con il ricorso a materiali riciclati o provenienti da colture organiche – e soprattutto senza che nel ciclo produttivo i lavoratori vengano sfruttati o privati dei loro diritti.

“Anziché dare i soldi in beneficienza a questi Paesi – ha dichiarato Emma Watson a proposito del suo impegno come stilista – li si può aiutare comprando gli abiti che producono e appoggiando così un settore che li rende orgogliosi. La moda fair – trade costa un po’ di più, ma serve a chi produce i capi a guadagnarsi da vivere in maniera decente, a prendersi cura della propria famiglia e a vivere con dignità”. Una scelta perfettamente in linea con l’immagine così poco patinata che Emma Watson è riuscita fin qui a conservare, nonostante gli agguati del jet – set internazionale.

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