La notizia del cambio di rotta a Playboy, la rivista che ha solleticato le fantasie erotiche dagli anni ’50 ad oggi, ha fatto il giro del mondo in un attimo: niente più nudi in copertina, naked-free cover. Le conigliette hanno messo gli abiti: d’altronde in un’epoca dove la nudità e l’erotismo sono a portata di click, la scelta fatta dagli editori sembra furba. Niente più donne senza veli, niente più mercificazione esplicita, puntare sulla sensualità con più garbo ed intelligenza, e magari, perché no, avvicinare a sé anche quelle donne che di fronte ai seni prorompenti in copertina si sentono mortificate. Una scelta fatta anche da Pirelli, e dal calendario che Annie Liebovitz ha firmato immortalando una serie di donne forti ed emblematiche.
Playboy: le copertine sono davvero cambiate?
Qualche mese fa l’annuncio delle cover senza nudo. Oggi esce nelle edicole una rivista che lascia perplesse
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FOTO: PLAYBOY, L’EVOLUZIONE DI UN’ICONA SEXY
Poi arriva la prima cover di nudo, e alle suddette donne, cadono le braccia: come sottolinea Louise Burke del Telegraph, Playboy è riuscito a pubblicare una copertina di una ragazza non-nuda che forse è ancora più disarmante, mercificante, erotizzante di quelle pubblicate in passato. Si tratta di uno scatto che dovrebbe sembrare un selfie e ritrae la modella Sarah McDaniel con un testo che recita ‘Heyyy ;)’, come se si trattasse di una comunicazione via Snapchat. Lo scatto, sensualissimo, ha lasciato a bocca aperta tutte e tutti coloro che avevano sperato in un reale cambio di rotta di Playboy: nessuno si aspettava la castità, per carità, ma una poco più che adolescente che ammicca ai lettori con qualche centimetro di corpo coperto non è esattamente il ‘salto nel futuro’ che qualcuno sperava avvenisse. Forse in questa fotografia la donna è ancora meno emancipata di prima, e soprattutto viene fatta inquietantemente leva su un’aura di ‘innocenza’ adolescenziale.
E’ come se non si fosse compreso che non è la nudità in sé il problema: esiste tutta una letteratura, una cinematografia erotica e addirittura pornografia al femminile che testimonia come l’eros e la sensualità non debbano per forza far rima con stereotipi di genere, donne provocanti e soprattutto a disposizione degli uomini. Il corpo viene mercificato anche da una posizione, da un punto di vista, da una contestualizzazione. E la nuova cover di Playboy in questo senso non ha cambiato nulla. Ma forse ad aver capito male era chi aveva festeggiato l’annuncio delle nuove cover intendendolo come salto di qualità, quando invece è stato solo un cambio stilistico.
C’è poi un’altra cover che sta facendo parlare, ma sotto un altro punto di vista: Playboy Italia ha scelto una persona transgender per la sua prossima cover, la bellissima Vittoria Schisano. Non è la prima transgender a comparire sulla copertina del magazine – già 35 anni fa lo fece Caroline Cossey, ma sicuramente è la prima in Italia e in un momento storico in cui il tema LGBT è così acceso si tratta sicuramente di una scelta editoriale che afferma qualcosa. Cosa? Che la bellezza e la sensualità appartengono a chi è felice nel proprio corpo, sia esso frutto della natura o di interazioni con esso. Con femminilità e sensualità da vendere, Vittoria Schisano e il servizio fotografico a lei dedicato danno un bello smacco a tutti gli omofobi.