Al suono di “British Airways, benvenuta nel 21° secolo” i sindacati inglesi hanno salutato la decisione della nota compagnia aerea che permetterà alle hostess di indossare, se lo vorranno, i pantaloni.
La controversia risale al 2010, quando la British Airways decise di creare una nuova categoria di assistenti di volo, la cosiddetta “flotta mista”. A differenza degli altri lavoratori del vettore, però, le donne impiegate in questi equipaggi erano sottoposte a un rigido “dress code” che le obbligava a indossare la gonna. Salvo due condizioni: motivi medici o religiosi. Una scelta aziendale che mise le associazioni sindacali sul piede di guerra, organizzando diversi scioperi nel 2010 e 2011. Fino alla marcia indietro di questi giorni da parte della British.
I dipendenti delle compagnie aeree britanniche sono stati in grado di dimostrare che un tale abbigliamento è estremamente importante per fornire un lavoro confortevole, tra cui pantaloni che sono in grado di fornire calore, ma anche di proteggere le aree esposte della punture di zanzare, spesso portatrici di malattie .
Pionere in questo caso, le hostess della Corea del Sud che nel 2013 hanno vinto la loro battaglia, ottenendo il diritto di scegliere liberamente se indossare l’uniforme con la gonna o quella con i pantaloni. La Compagnia Asiana Airlines si è ufficialmente impegnata a rivedere le regole per le proprie assistenti di volo. Che in nome della femminilità sono sempre state costrette non solo a usare la gonna, ma anche a “coprire ogni imperfezione del viso con un buon trucco” e a “utilizzare al meglio l’eyeliner”.