Ogni storia ha il suo inizio, anche quella di una bambola. Se poi è la bambola più famosa del mondo, vale la pena raccontarla: parliamo di Barbie e un film in arrivo nel futuro prossimo, ispirato non tanto a lei, quanto alla storia della sua creatrice, Ruth Handler. A produrre la pellicola (e chissà se anche ad interpretarla) c’è Reese Witherspoon, assieme alla partner Bruna Papandrea e la loro Pacific Standard, in collaborazione con Bold Films.
Reese Witherspoon – LaPresse
Non si sa ancora con esattezza chi lo girerà, quando, dove, chi lo interpreterà e scriverà, l’unica certezza è che la società di produzione di Witherspoon e Papandrea ha acquisito i diritti del libro ‘Barbie e Ruth: la storia della bambola più famosa del mondo e di chi l’ha inventata’ (2010), scritto da Robin Gerber. E’ Ruth Handler la protagonista di questa vicenda, l’imprenditrice americana che nel 1959 presentò quello che sarebbe diventato il giocattolo più iconico del mondo, il più diffuso, il più riconoscibile, ma anche la bambola più discussa e chiacchierata.
La creazione di Barbie avviene grazie ad un’intuizione di Handler: vedendo giocare la figlia Barbara con bambole di carta che rappresentavano donne adulte, si rese conto che il mercato dei giocattoli inondava le bambine di bambolotti-neonati, mentre nessuno aveva mai considerato quanto avrebbero amato il poter avere per le mani un personaggio adulto. In fondo le bambine e i bambini sognano cosa diventeranno da grandi, e dare loro solo ed esclusivamente il ruolo di mamme e casalinghe era riduttivo. Un’origine emancipata dunque, che poi tuttavia è ‘scaduta’ in tutt’altro tipo di cliché, ma questo è un altro discorso.
Ruth Handler – La Presse
Qui è Ruth la protagonista, ed è proprio grazie ad un’intuizione geniale (inizialmente mise da parte questa idea un po’ azzardata, ma poi durante un viaggio in Europa conobbe Bild Lilli Doll, una sorta di antesignana della Barbie, bella e glamour, e capì che era esattamente quello che intendeva realizzare) ed un tocco di coraggio che Mattel, società che gestiva col marito, cominciò a produrre bambole dalle sembianze adulte, con tanto di seno prosperoso, vestiti alla moda, accessori. Il successo non fu immediato, anzi, ci volle una pesante operazione di marketing, facilitata dall’ingresso della televisione nelle case di tutti, perché il fenomeno Barbie esplodesse.
Ruth Handler e la sua Mattel sono divenute milionarie grazie ad un giocattolo incredibilmente azzeccato per la sua epoca, che può risultare un po’ stereotipato oggi, ma che tra gli anni ’50 e ’60 fu una vera rivoluzione. La sua creatrice d’altronde fu imprenditrice in un’epoca in cui le donne non erano esattamente contemplate nel mondo del lavoro; tra le idee rivoluzionarie di Ruth, anche un’azienda di produzione di protesi mammarie anatomiche, perché avendo subito lei stessa una mastectomia, si era resa conto che mancava un mercato che permettesse alle donne di rimodellare il proprio corpo adeguatamente dopo aver subito l’intervento. Intuitiva e sensibile alle tematiche femminili. Rimaniamo in attesa di scoprire come la dipingerà il film.