“Tutte le forme di violenza contro le donne devono cessare – dall’uso dello stupro come arma in guerra alla violenza usata da un marito per terrorizzare sua moglie tra le pareti di casa”. Si esprime così, senza mezzi termini, Asha-Rose Migiro, vice-segretario generale delle Nazioni Unite, in occasione del 25 novembre, proclamata dieci anni fa Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
Tanti sono stati i passi in avanti compiuti negli ultimi decenni dagli sforzi congiunti dei governi di tutto il mondo che si sono impegnati su questo tema, ma tanto resta ancora da fare: secondo le stime delle Nazioni Unite infatti, settanta donne su cento subiscono violenza nel corso della loro vita. E non si tratta solo delle forme di violenza più efferate, le percosse o gli stupri. Nel nostro paese, ad esempio, la maggior parte delle violenze sulle donne (il 68% di quelle denunciate), sono inflitte dai partner tra le mura domestiche.
Queste forme di violenza meno eclatanti, ma che contribuiscono a inculcare in molte donne una persistente condizione di impotenza e di vulnerabilità, sono al centro di una serie di video-appelli lanciati attraverso il sito del magazine “Donna Moderna” da donne dello spettacolo, dello sport e della politica italiana. “Credo che qualunque donna, io compresa, abbia subito violenza nella sua vita”. Così Amanda Sandrelli, che prosegue: “Si parte da quelle più piccole, da quelle che ti dicono per strada, a quelle peggiori. E credo che ogni donna abbia provato quella sensazione di paralisi”. Le fa eco Daria Bignardi che parla della “violenza del condizionamento, per cui alle donne viene sempre chiesto tutto, di fare fatica, di dare di più, di sentirsi in colpa se la cena è sempre uguale, se non si sono depilate, se sono tre chili più pesanti”. E Cristina Parodi, a proposito delle violenze commesse da compagni o mariti e spesso taciute, afferma con decisione: “Parliamone, scriviamone, urliamo, ma questa vergogna, questo orrore, deve finire”.
Tante le iniziative in corso in questi giorni: sabato 28 novembre si terrà a Roma una grande manifestazione dalla quale, tra mille polemiche e riscoprendo lo spirito di gruppo dei collettivi femministi, sono stati esclusi gli uomini. E’ in corso inoltre fino all’1 dicembre il concorso europeo “Action for Women”, un’iniziativa lanciata a settembre nel corso del Festival del Cinema di Venezia e rivolta ad aspiranti registi di undici paesi europei invitati a realizzare dei cortometraggi ispirati al tema della violenza contro le donne. Le opere saranno caricate su un apposito canale YouTube, e selezionate da una giuria che comprende anche Giuseppe Tornatore e Francesca Comencini. A scegliere tra i dieci finalisti selezionati sarà la community virtuale di YouTube, e il cortometraggio selezionato sarà proiettato nel corso del Festival del Cinema di Venezia 2010.