Non si placano le polemiche per l’eccentrica installazione presentata da Yoko Ono al MoMA di New York: l’artista americana d’origine giapponese, compagna per anni del Beatle John Lennon, ha infatti dato vita ad un’esibizione che ha lasciato attoniti i suoi spettatori, nel tempio dell’arte contemporanea newyorkese. In piedi davanti a un microfono, la Ono si è lasciata andare ad un lungo orgasmo, oltre tre minuti di gemiti e lamenti, che hanno rapidamente fatto il giro del mondo sul web. I commenti non sono stati tutti positivi: quello che in molti hanno interpretato come un omaggio d’amore al suo compagno scomparso ormai da vent’anni assume, nel tam tam mediatico, i tratti caricaturali di un lamento, e stride, secondo molti, con l’età della performer. Yoko Ono, naturalmente, è abituata a destare scandalo e ad essere una specie di magnete naturale per le critiche, anche quelle più cattive, e non sembra neanche stavolta lasciarsi scalfire dalle chiacchiere sul suo istinto artistico
Yoko Ono, tra piacere e dolore al MoMA
Yoko Ono e lo scandalo al MoMA di new York
AP