Sneakers custom fit, che si adattano alle diverse forme del piede grazie all’uso di materiali tecnologici e di avanguardia. No, non stiamo parlando delle futuribili Air Mag di Nike – le scarpe auto allaccianti indossate da Marthy McFly nella saga Ritorno al Futuro – ma di calzature adattive, tagliate su misura e realizzate in modo da avvolgere dinamicamente qualsiasi piede e rendere ancora più performante la prestazione sportiva. Per Reebok la nuova frontiera della sneakers è la nuova ZPump Fusion 2.0, già in vendita nei negozi. Adidas invece è al lavoro sul prototipo della Futurcraft Tailored.
Il tasto “The Pump” sulla versione femminile delle ZPump Fusion 2.0 di Reebok
Da sempre pioniere dell’innovazione, Reebok ha accelerato lo sviluppo del modello ZPump, rilanciando una tecnologia nata 26 anni fa con la iconica scarpa da basket in grado di adattarsi al piede attraverso l’immissione di aria. Anche la versione 2016 si basa su questo principio, utilizzando una innovativa gabbia pneumatica posta all’interno della tomaia che può essere gonfiata attraverso il pulsante The Pump, tante volte quanto sarà necessario per rendere la scarpa quanto più possibile aderente al piede dei runners. Più aria c’è, più la scarpa aderisce al piede offrendo comfort e stabilità. Per far fuoriuscire l’aria, basterà semplicemente utilizzare la valvola di rilascio. La ZPump Fusion 2.0 contempla anche la membrana PowerFrame ultraleggera e priva di cuciture, che contribuisce alla massima calzabilità. Le sneakers sono in vendita sullo store on line www.reebok.it e nei negozi autorizzati al prezzo di 120 euro.
Fibre sintentiche e macchinari speciali per la Futurcraft Tailored, sportiva su misura di adidas
Dopo il lancio – a ottobre 2015 – del prototipo della scarpa stampata in 3d, adidas sperimenta nuove soluzioni per il futuro con la Futurcraft Tailored, una sneaker che si basa sulla possibilità di modificare il design delle calzature in base alle esigenze di ogni atleta attraverso l’introduzione di Futurecraft Tailored Fibre, una innovativa tecnica di produzione. Un mix di fibre sintetiche e macchinari all’avanguardia saranno in grado di mettere a punto il fit corretto per ogni singolo atleta, adattandosi alle specifiche esigenze morfologiche del piede e a quelle prestazionali. Altro vantaggio: spingendo al massimo la personalizzazione del prodotto, si eviteranno gli inutili scarti industriali della produzione di serie, ottimizzando costi e garantendo massima efficienza. Per Alexander Taylor, Open Source Industrial Designer di adidas, il progetto parte da lontano: “Per molto tempo abbiamo sperimentato con la lavorazione a maglia, ed è stato importante costruire su questa conoscenza e l’aver innovato con altre tecnologie della famiglia dei tessuti. È stato solamente dopo la scoperta della tecnica della sostituzione delle fibre, più comune nell’automotive e nella produzione aerospaziale, che siamo stati in grado di sviluppare questo approccio innovativo.”