Quando si parla di eleganza in chiave maschile, si immagina sempre un uomo vestito con un bell’abito: scegliere quello giusto non è cosa semplice in quanto significa avere occhio e prestare molta attenzione ai dettagli. La questione può apparire banale ma, in realtà, l’errore è dietro l’angolo e può mettere a repentaglio l’effetto complessivo: esistono delle lunghezze e dei canoni che bisogna conoscere e rispettare. A illuminare d’immenso è Tony Chang, colui che porta avanti l’azienda di famiglia, storici camiciai di Ascot Chang a Hong Kong che, da ben tre generazioni, producono prodotti della massima qualità e dall’ottima vestibilità.
Chi meglio di lui può dare consigli di stile? Quando si è in procinto di scegliere un abito, tra i fattori critici con cui misurarsi c’è la lunghezza della manica della giacca che dovrebbe lasciare in bella mostra, per un centimentro abbondante, il polsino della camicia. Lo stesso discorso vale per il collo della giacca che deve fare in modo che, per circa un centimetro, il colletto della camicia sia visibile, non deve mai restare nascosto.
Una volta che avete deciso il modello della giacca, che sia a doppiopetto, a due o tre bottoni, è bene rispettare le proporzioni ricordando che fasciare il fisico con soluzioni troppo aderenti o ingoffarlo con mise troppo abbondanti è sbagliato, si andrebbero a creare imbarazzanti pieghe con spalle che cadono o tirano, il che non rende giustizia alle propria figura. La struttura perfetta deve permettere di assecondare i movimenti pur mantenendo tono ed eleganza: occhio dunque al bilanciamento, tra il davanti e il retro della giacca ci deve essere armonia onde evitare che i due lati, al momento dell’abbottonatura, si sovrappongano.