L’INGREDIENTE: Che sia di mais o di grano saraceno, la polenta, cibo “povero” tipico del Nord Italia, importato sin qui da Cristoforo Colombo, è ricca di vitamina PP ed è meno grassa di quanto si pensi. Se non abbinata a sughi e condimenti, contiene meno calorie di un piatto di pasta, ovvero 80/130 Kcal per ogni 100 g. Secondo gli ultimi studi, inoltre, farebbe bene alla dieta e combatterebbe la cellulite. Ma è anche afrodisiaca, per la vostra felicità di coppia.
NOME DELLA RICETTA: Timballo di polenta filante con fonduta e friarelli
LIVELLO DIFFICOLTA’: facile/medio
INGREDIENTI: Ingredienti per 4 persone. 320 g di polenta, 25 g di burro, 25 g di farina, 280 g di parmigiano, friarelli, 500 g di latte, uno scalogno, una foglia di alloro, noce moscata.
TEMPO DI PREPARAZIONE: 30-40 minuti
SVOLGIMENTO: Far bollire il latte e a parte fare un roux con burro e farina; quando il latte bolle lo uniamo al roux. Fare bollire per un paio di minuti, levare dal fuoco e aggiungervi il parmigiano. Cuocere la polenta in abbondante acqua per 40 minuti (a seconda del tipo di polenta). La polenta è cotta quando si stacca con facilità dal lato della pentola. Porre la polenta negli appositi stampini per i timballi e lasciar riposare un paio d’ore. Al momento di servirla scaldarla in forno per 5 minuti, capovolgerla e servire calda insieme alla fonduta di parmigiano e ai friarielli sbollentati e ripassati in padella con aglio e peperoncino piccante. Pulire i friarelli, bianchirli e poi saltarli in padella con un po’ di burro. Scaldare un po’ di fonduta. Scaldare i timballi in forno. Mettere un po’ di fonduta al centro del piatto di portata, e al centro disporre il timballo e riempire in centro del timballo con i friarielli.
IL LOCALE: Il Margutta RistorArte di Roma è la culla del gusto dal 1979, nel rispetto di natura e ambiente. Locale di Tina e Claudio Vannini, racconta una storia di trentacinque anni di ottima cucina vegetariana accompagnata dall’amore per arte, musica e colori. Si trova in via Margutta 118, nel cuore del centro storico di Roma. Ringraziamo per la ricetta Isabelle Grabau.
Leggi anche: