E’ uno dei frutti più affascinanti dal punto di vista estetico, composto com’è da una succosa moltitudine di perle color rubino, che lo hanno reso nella storia emblema di lussuria, passione, ricchezza, seduzione e fertilità. Il melograno oltre che evocativo è anche un frutto dalle eccellenti proprietà benefiche, fra cui le virtù antiossidanti in primis. Diffuso oggi in tutta l’Asia, nel bacino Mediterraneo e successivamente in America (nord e sud), il melograno ha origine centro-asiatica. Comune nell’area che va dal Caucaso alle vette Himalayane, appartiene alla cultura culinaria di quelle regioni in modo prominente.
Sono numerosi gli studi che associano l’assunzione di melograno ad una più lenta degenerazione cellulare, grazie soprattutto all’altissima concentrazione di polifenoli, ed è inoltre ricco di vitamina C, A ed E. In tempi antichi lo si utilizzava contro le infiammazioni, le infezioni parassitarie e anche come rimedio estetico contro la calvizie. Ad oggi alcune delle proprietà attribuite al melograno sono state smentite, ma altre restano dei capisaldi, come il sopra citato effetto antiossidante. I semi rossi del melograno sono inoltre astringenti e diuretici.
Come si consuma il tipico frutto autunnale? Il melograno si può consumare in aggiunta a macedonie come frutto fresco naturalmente, ma i suoi semi rubini sono ottimi anche aggiunti alle insalate, soprattutto quelle composte di foglie amarognole come rucola, scarola, indivia, oppure come contorno alle carni più saporite. Il succo è un vero e proprio concentrato di benessere e di polifenoli antiossidanti, ma estrarlo non è semplicissimo se non si possiede l’apposito strumento. Il metodo più semplice è quello di tagliare il frutto a metà e utilizzare il classico spremiagrumi.