Quanto fa ingrassare la pasta? E il formaggio? E quanta carne posso assumere? Saper mangiare bene, in modo equilibrato e con un apporto calorico adeguato al nostro fisico non è solo questione di quali alimenti e quali cotture si scelgono, ma anche di quantità. Le porzioni sono indispensabili per un’alimentazione corretta, e spesso non ci rendiamo conto di quanto mettiamo nel piatto, anzi, secondo lo United States Department of Agriculture spesso sottostimiamo le quantità. Ogni alimento ha il suo peso specifico, ed effettivamente è difficile ad occhio nudo rendersi conto di cosa siano 150 grammi di carne bianca rispetto a 150 grammi di pasta o 150 grammi di frutta, per esempio.
Tuttavia non si può nemmeno diventare bilancia-dipendenti, e pesare maniacalmente ogni portata per sapere quante calorie o elementi nutrizionali stiamo per ingerire. Shape Up America!, associazione no profit che si occupa di diffondere la cultura del cibo sano e della forma fisica, ha ripreso da MyPyramid la piramide alimentare fornita dall’USDA e l’ha convertita in quantità facilmente comprensibili. Si tratta di ‘pugni’, ‘dita’, ‘palline da tennis’, ‘calzini arrotolati’: unità di misura che facilmente si riescono a comprendere e visualizzare, molto più che i grammi perlomeno.
In realtà fu un dietologo italiano, Oliviero Sculati, a parlare per primo di un’porzionometro‘: circa vent’anni fa lanciò il metodo da lui ideato, il cosiddetto ‘mani e pugni’, che permetteva di valutare le porzioni del cibo in base al volume di elementi di comune utilità. Il metodo di Oliviero Sculati è riportato nel volume ‘Dietetica e nutrizione’ (editore Il pensiero Scientifico) pubblicato nel 2007.
Ma passiamo alla questione pratica: una porzione di frutta, o un frutto medio come spesso indicato nelle diete, corrisponde circa ad una palla da tennis; la porzione di cereali per la colazione (circa 30 grammi) corrisponde alla dimensione di un paio di grossi calzini arrotolati; una giusta dose di formaggio è di 40 grammi circa, che equivale alla lunghezza di un dito indice; 90 grammi di carne bianca o pesce corrispondono al palmo di una mano femminile, o ad un mazzo di carte da poker; una patata media non dorebbe superare la dimensione di un mouse; con la pasta la questione si fa più difficile, perché viene definita in cup (tazza), ma all’incirca una porzione corrisponde ad una coppa di gelato; la quantità di burro adeguata non dovrebbe superare la punta di un pollice.
Ovviamente si tratta di calcoli ‘nella media’, ognuno dovrà poi adeguare queste porzioni alle proprie esigenze nutrizionali, alla corporatura, a necessità specifiche, ma perlomeno con questa tecnica si è in grado di capire cosa è una porzione. Per leggere tutti i dettagli del Portion Control cliccate qui.