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Il pomodoro, elisir di lunga vita

Protagonista assoluto della cucina italiana, il pomodoro è ricco di principi in tutte le sue varianti

Pomodorini
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Riassumere in un solo articolo una presenza protagonista delle nostre tavole come il pomodoro è un’impresa che mette a dura prova le doti di sintesi. Il re della cucina italiana, che si trasforma in quei sughi tanto celebri, la base di centinaia, decine di piatti iconici (pizza in primis) è un alimento più sano e benefico, oltre che uno degli ortaggi più coltivati al mondo.

Il pomodoro è una miniera di benessere che è arrivata alle nostre latitudini solo in seguito alla scoperta dell’America. Nella cucina azteca la salsa a base di pomodoro era molto utilizzata, ma è in Italia, diversi secoli dopo, che avviene il boom della commercializzazione, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. Trapiantata alle latitudini sud-europee, la pianta del pomodoro ha trovato un habitat perfetto e il suo frutto è è diventato uno degli ortaggi-simbolo della cucina mediterranea. Decine le forme, le sfumature di rosso, le dimensioni, gli utilizzi: ciliegino, datterino, cuore di bue, tondo, costoluto, allungato, ognuno ha il suo preferito e ognuno di questi ortaggi si presta a una preparazione piuttosto che un’altra, dalle insalate alle salse passando per l’infinita gamma nel mezzo. Si raccoglie nei mesi caldi, ma è commercializzato sotto forma di pelati, conserve, salse, essiccato durante tutto l’anno e a qualsiasi latitudine, quindi si può mangiare praticamene sempre. Tuttavia nei mesi estivi si gode della dolcezza di questo ortaggio fresco.

Le virtù del pomodoro, di qualsiasi genere esso sia, sono tantissime, e lo rendono re della tavola assolutamente non a caso. Cominciamo elencando l’abbondanza di vitamina C, vitamina E, vitamina D e del gruppo B, e la cospicua componente minerale identificata in selenio, zinco, fosforo, a parità di bassissimo apporto calorico (è composto per il 93% da acqua). Il pomodoro è quindi un portentoso antiossidante, remineralizzante e vitaminizzante. Favorisce la digestione grazie agli acidi organici che contiene (gli stessi che però lo rendono sconsigliabile a chi soffre di acidità di stomaco), ed è altamente diuretico. La Fondazione Veronesi ne caldeggia il consumo in quanto apportatore di licopene, un carotenoide che contrasta i radicali liberi e combatte tutte quelle sostanza che danneggiano le cellule – dervianti da fumo, inquinamento, molecole cancerogene – rivelandosi un ottimo alleato nella prevenzione dei tumori. In particolare è il pomodoro cotto, la salsa quindi, ad essere ricca di licopene, perché questa sostanza, presente in grandi quantità nei pomodori maturi, i sprigiona con il calore diventando più facile da assorbire. (fonte)

C’è tuttavia un punto cruciale che riguarda il pomodoro e altri membri della famiglia delle solanacee – melanzane, peperoni, patate – in generale. Qualcuno li guarda con scetticismo a causa del contenuto di solanine, alcaloidi che possono essere tossici per l’organismo, ma moltissimi studi invitano a non estremizzare, perché si tratta di contenuti talmente bassi che, in un’alimentazione varia ed equilibrata, difficilmente possono portare a reali effetti negativi a meno che non esistano specifiche intolleranze.

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