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Dsquared 2 e Giorgio Armani, una chiusura con i fiocchi

Dall’esibizione provocatoria dei gemelli Caten all’eleganza indiscussa della flanella del re Giorgio: lunedì memorabile quello che pone la parola fine alla settimana della moda milanese dedicata al gentile sesso.

Moda autunno inverno 2014/15 Dsquared 2
Courtesy of©Dsquared

Un’altra edizione di Milano Moda Donna si appresta a terminare portando con sé un ricco bagaglio di ricordi, stili e stravaganze lanciate dalle passerelle del fashion system internazionale. Abbiamo visto pellicce multicolor ricche di brio stravolte dal loro classicismo, look total black per la donna che ama esaltare la femminilità senza rinunciare alla sobrietà e tanti giochi di luci, lunghezze e tessuti che hanno regalato unicità ad ogni singolo capo.

Tanti gli stilisti che hanno voluto vedere la donna come un maschiaccio, esaltando i tratti più forti del proprio carattere senza dimenticare però il piacere della femminilità, ripresa in maniera sapiente con dettagli ed accessori o ancora con trasparenze e pizzi. Non sono mancati momenti ludici, con veri e propri spettacoli che hanno portato ironia in passerella o hanno attinto al passato per dare al presente un sapore retrò ed artistico.

Prima di tirare le somme concentriamoci sulle ultime e spettacolari presentazioni: uno degli show più attesi della Settimana della Moda è quello di Dsquared 2, una passerella scenografica, non c’è che dire, un elettro-shock che sa come tenere gli occhi dello spettatore vigili. Il set è quello di un tetro ospedale psichiatrico popolato da personale sui generis, donne che, anche dietro le sbarre, rompono l’obiettivo cavalcando il catwalk con il loro guardaroba simbolo di una precedente vita da star. Quell’atmosfera di rigore è un déjà vu che riporta con la mente alle sfilate maschili in cui i gemelli Dean e Dan Caten avevano raccontato il look dei bad boy rinchiusi in un istituto correzionale.

Il tema dunque si ripete ma le protagoniste sono provocatrici in gonnella, anime ribelli che urlano la loro folle ma geniale creatività con outfit decisamente ricchi: cappelli alti in pelliccia o in feltro coprono le teste delle modelle o forse sarebbe meglio dire delle sexy infermiere avvolte da abiti di grande classe, tailleur total white in lattice con gonne aderenti e gambe ben in vista, abiti lunghi ricchi di paillettes tridimensionali e piume, cappe doppiopetto, cappotti dagli iconici tagli anni ’60 e ancora mini dress che ricordano i corsetti ortopedici.

Torna l’animalier, con capi e borse ora maculate ora pitonate e, per quel che concerne gli accessori, scarpe ben in vista con sandali ortopedici dai tacchi in gabbie metalliche e cinturini che stringono in maniera spettacolare la caviglia; pump squadrate dal tacco gioiello o in pelliccia, doctor bag, clutch con maniglie in catene e, al posto dei gioielli, impossibile non notare la presenza di collari e bracciali in metallo, tutori in veste glamour che tengono fede al tema dello show.

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Attesissimo il Re Giorgio che torna in passerella con la sua straordinaria eleganza. Il suo savoir faire non ha bisogno di strafare: lo abbiamo già visto con la sua personale rivisitazione della Nikita di Luc Besson in occasione della collezione Emporio Armani dedicata soprattutto alle più giovani, un mannish style in cui maschile e femminile si intrecciano in maniera molto easy. Prosegue l’amore per le innumerevoli modulazioni del grigio con la collezione firmata Giorgio Armani: lo stilista non si avvale di molti elementi per interpretare l’inverno, come ha dichiarato egli stesso, non ha bisogno di creatività facile per fare moda.

La tavolozza dei colori a primo impatto potrebbe sembrare povera, oltre al nero ed al grigio sprazzi di colore sono regalati semplicemente dalla presenza di un acido verde lime, inserito per dare un’idea di modernità e di stranezza. Una scelta voluta questa in quanto l’attenzione è concentrata sui tessuti o meglio sulla flanella, che si declina in tutte le sue possibili varianti lasciando letteralmente a bocca aperta per la sua ottima resa in grado di sfoggiare la femminilità a tutte le ore del giorno e in ogni occasione.

Se di giorno la donna in carriera può avvalersi di tailleur sobri e raffinati, le serate si fanno luminose con abiti monospalla impreziositi da micro-cristalli, o ancora cappotti che cadono a pennello, blazer e gilet la cui sobrietà è interrotta dall’ormai onnipresente pelliccia, in questo caso corta e maculata, e dalla giacca pitonata.

La chiusura non poteva dunque essere più riuscita, Armani ha voluto parlare alla donna comune che può attingere alla collezione autunno-inverno 2014/2015 per vivere la vita di tutti i giorni e non necessita di un red carpet per indossare un suo capo.