IL LOOK. Il pubblico, si può dire, l’ha vista crescere. Dall’esordio nel 2011 con Nanni Moretti nel film struggente La stanza del figlio, al film internazionale Saint Laurent. Jasmine Trinca, natali romani ma nome esotico, ha esordito sul grande schermo con look puri e innocenti. Acqua passata tuttavia. Eccola ai David di Donatello del 2014 mentre indossa un abito in pelle targato Prada in sfumatura color rame e con trama geometrica. I capelli esprimono poi una certa libertà. Corti, spettinati, leggermente arruffati, sottolineano la personalità e il carattere. Concludono l’outfit un paio di occhiali cat-eye lasciati cadere sul fianco per il tempo di uno scatto concesso ai fotografi.
LO STILE. Look androgino, hairstyle sempre asimmetrico, completi mascolini o camicie vezzose. Che sia orientato al bon ton oppure verso uno stile tomboy, l’armadio dell’attrice rimane sempre a basso profilo. Semplicità e accessori sembrano quindi contraddistinguere le uscite pubbliche dell’attrice romana. Ogni tanto, come per i Nastri d’Argento, compaiono un paio di pantaloni neri a sigaretta e una t-shirt marinaresca con righe. Attenzione però, lo stupore è dietro l’angolo. Al Festival di Cannes 2013, dove era presente con il film Miele, ha solcato il tappeto rosso con una mise impeccabile. Gonna a ruota e corpetto impreziosito da due spille all’altezza della clavicola. Camaleontica e pronta a stupire anche fuori dalle sale di proiezione.