Fabrizio Picardi, stilista dell’omonima maison che ha sede a Torino ci racconta come è la sua sposa. L’eleganza e la sobrietà sono le parole d’ordine, per abiti essenziali ma con dettagli d’alta moda che li rendono unici.
Come sarà la collezione che presenterete in fiera?
"La nostra collezione confermerà l’immagine che ci contraddistingue da sempre. Si tratta di prodotti esclusivi e sartoriali, la linea è pulita e sobria, non amiamo i ricami brillanti o i volumi eccesivi. E’ una produzione di gamma medio alta, per una sposa elegante e raffinata. La tendenza è sottolineare queste caratteristiche, con vestiti dalla linea essenziale ma con particolari di alta moda esasperati."
La risposta alla crisi, quindi, sta nella qualità del prodotto?
"Si, preservare la qualità è l’atteggiamento vincente. Creare un prodotto di nicchia, destinato ad una clientela che vuole una confezione esclusiva e di qualità. In un periodo in cui molte aziende delocalizzano la produzione, noi invece vogliamo sottolineare la qualità del Made in Italy. Per questo motivo abbiamo un certificato di autenticità del prodotto in cui si attesta che la produzione è avvenuta in Italia. Per un rapporto qualità prezzo vantaggioso: il nostro listino, infatti, varia dai 2000 ai 4500 euro."
Cosa prevede la tendenza in fatto di modelli?
"Le nostre collezioni sono realizzate con un occhio attento alle tendenze della moda in generale, per creare un prodotto giovane, fresco, elegante e non ridondante. Sicuramente c’è un ritorno all’abito intero, dopo un lungo periodo in cui i due pezzi andavano per la maggiore. I tagli sono strutturati e i tessuti più rigidi come il mikado o l’organza tripla. Poi c’è l’impero che non passa mai di moda, perchè slancia e allunga qualsiasi silhouette. Di contro una vita bassa e accentuata, con gonne molto voluminose: a ruota o con piegoni, per abiti semplici che abbiano però delle scenografiche."
Per quanto riguarda il colore?
"Si confermano i colori chiari, come l’avorio, il bianco ottico solo su richiesta. Le due stagioni passate c’è stato un boom del glicine in tutte le sue sfumature, perché era una tonalità molto di moda. Adesso non va più, è concesso però un tocco di colore: come un nastro o un piccolo fiore."
Per le seconde nozze e i riti civili cosa è richiesto maggiormente?
"Sicuramente si predilige la sobrietà: anche se ci si sposa per la seconda volta non si rinuncia all’abito da sposa, anche se la linea si avvicina più alla sera. Per i riti civili c’è molta richiesta di abiti corti, noi abbiamo deciso di reinterpretare le linee degli anni 50-60: lineari ma molto simpatici."
Come si trova l’abito giusto?
"È importante comunicare con chiarezza le proprie esigenze. Credo sia fondamentale parlare con la cliente per capire il contesto in cui avvengono le nozze, la location, il grado di formalità e cosa assolutamente non piace: dopo sono io a fare le proposte. Spesso ci si affida al web per cercare l’abito che è sicuramente utile utile per fare una selezione a priore degli stili che piacciono, ma un abito visto in foto potrebbe deludere dal vivo."
Da questo punto di vista visitare una fiera è di grande aiuto.
"Certo, soprattutto se si lavora e non si ha tempo per girare per negozi. Si possono vedere con i propri occhi i vestiti e ci si può fare un’idea, non solo dei modelli, ma anche della qualità del prodotto perché lo si tocca con mano. Una volta visitati tutti gli stand sarà chiaro a chi rivolgersi per l’abito giusto."
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