Crolla la nostra industria, complici l’eccessiva burocrazia, il difficile accesso al credito, la scarsa innovazione ecc., ma trionfa l’artigianato e il “fatto a mano” italiani, almeno a giudicare dal tenore della comunicazione tanto di marchi di consumo quanto di griffe di prestigio quali sono, tra gli altri, Poltronesofà e Intimissimi, Gucci e Louis Vuitton. In particolare, se il nostro Paese tra il 2007 e il 2012 è scivolato dal quinto al settimo posto nella classifica dei primi venti paesi produttori globali, immutato se non addirittura amplificato risulta il fascino esercitato dalla sua manifattura e dai suoi artigiani nell’immaginario collettivo internazionale. Oltre al suo peso specifico sul giro d’affari complessivo dell’industria del lusso: il 60% dei manufatti delle maison francesi arriva, infatti, dal Bel Paese (Fonte: Convegno Intesa San Paolo – Pambianco dell’8 novembre u.s.).
Foto: MANIFATTURA IN PRIMO PIANO
La nobiltà del fare
Accade che, a dispetto del ruolo strategico ricoperto tutt’ora dagli aspetti glamour nella pubblicità delle aziende di moda e design, una griffe di lusso di assoluto prestigio qual è Louis Vuitton, dopo aver elevato nel lontano 2010 i suoi dipendenti o, meglio, i suoi artieri – dal calzolaio all’orefice fino al pellettiere – al rango di testimonial ufficiali della sua campagna pubblicitaria denominata Savoir Faire, affiancandoli ai vari Catherine Deneuve, Bono Vox, Sean Connery ecc., decida la scorsa primavera di aprire al pubblico per un intero weekend i battenti di ben cinque dei suoi siti produttivi o, meglio, manifatturieri italiani per svelarne i segreti ed esaltarne l’autenticità. Un vero e proprio evento mediatico capace di attirare l’attenzione di oltre 120.000 persone in tutta Europa, entusiasti di investire il loro tempo libero alla scoperta dei capolavori dei vari Louis Vuitton, Emilio Pucci, Fendi, Bulgari, Acqua di Parma ecc. E per ovviare al rischio di essere eccessivamente autoreferenziali, Acqua di Parma (Lvmh) ha addirittura deciso di celebrare “La nobiltà del fare” italica con una pubblicazione raffinata ed esclusiva che raccoglie ben 23 eccellenze del Made in Italy (da Rubelli a Barovier e Toso, da Marinelli a Litrico) raccontate nelle parole dei loro protagonisti e negli scatti fotografici di Giovanni Gastel. Un progetto di marketing culturale tout court senza precedenti che, dopo essere stato presentato il 2 luglio u.s. “in casa” ovvero al teatro La Fenice di Venezia, il 16 settembre u.s. ha attraversato l’oceano Atlantico per sorprendere gli americani al New York City Center nell’ambito della prima americana del “Roberto Bolle and Friends Gala”.
La manifattura dà spettacolo
Coinvolgente ed esclusivo è pure l’Artisan Corner di Gucci (Kering Group) che, dal 2009, celebra i fasti della migliore manifattura pellettiera dell’azienda di Scandicci (Firenze) mettendo scena, all’interno di un novero di boutique internazionali dall’Europa agli Usa, le performance di artigiani opportunatamente selezionati in virtù delle loro expertise. Impegnati a cucire tracolle, realizzare impunture, imprimere iniziali ecc. davanti a una platea di clienti vip, gli artieri di casa Gucci assurgono così al ruolo di protagonisti assoluti di una tournée culturale degna di una band musicale di caratura internazionale. E’ stato a lungo uno spettacolo riservato invece agli addetti ai lavori di passaggio a Pitti Immagine Uomo, l’analoga esibizione promossa da parte di Santoni, vera e propria maison delle calzature, a Firenze: un artigiano di Corridonia (Mc) che con sapiente maestria e leggerezza tamponava manualmente la tomaia di una calzatura da uomo conferendole l’esclusivo e irripetibile effetto cangiante. Da riprendere.
L’intelligenza delle mani
A magnificare la manualità del nostro artigianato hanno pensato, a loro volta, Poltrona Frau e Tod’s. In particolare, l’azienda di Tolentino (Mc) ha festeggiato nel 2012 il suo centenario proprio rivendicando nella sua monografia celebrativa – L’intelligenza delle mani, appunto, pubblicata da parte di Electa – il patrimonio irripetibile di competenze e trucchi del mestiere che, tramandati e perpetuati di generazione in generazione, continuano ad arricchire tutti i prodotti Poltrona Frau, dai divani alle sedute fino alla piccola pelletteria. Per enfatizzare e valorizzare le tecniche di concia e manifatture più esclusive ed antiche, Tod’s ha dato vita addirittura ad un’inedita brand extension denominata J.P Tod’s Sartorial Touch che, disponibile nelle boutique di Milano via della Spiga, Paris Faubourg, Tokyo Omotesando, Shangai Iapm e Los Angeles Beverly Hills, contrassegna l’eccellenza tout court della casa di Sant’Elpidio (Fermo).
Manifattura in primo piano
Che la manifattura sia ormai un atout o, meglio, l’atout per antonomasia del Made in Italy, massima espressione di valore e di pregio, è testimoniato, peraltro, dai riferimenti – più o meno giustificati ancorché espliciti – che vengono fatti da aziende quali Intimissimi o PoltroneSofà nei loro spot pubblicitari. In quello di Intimissimi, sono le mani di un sarto – con tanto di ago, filo e forbice in primo piano – a disegnare, tagliare e cucire con grazia, delicatezza e tanta passione i reggiseni indossati da parte della modella Blanca Suarez. Gli stessi acquistabili nei punti di vendita dell’azienda di Verona. E’ l’italianissima Sabrina Ferilli ad enfatizzare, infine, le doti delle maestranze di PoltroneSofà – i cosiddetti “artigiani della qualità” – presi in contropiede costantemente dai continui tagli prezzi varati dall’azienda di Forlì per promuovere le vendite dei suoi divani in pelle. Per non rimanere con le mani in mano
