Pensateci due volte prima di pubblicare quella foto ammiccante sul profilo Facebook: vi farà sembrare sexy, ma anche poco intelligente. L’opinione che ci si fa di primo acchito su una ragazza che posta immagini autocelebrative della sua avvenenza è, nella stragrande maggioranza dei casi, negativa: questo è il dato che emerge da una ricerca della Oregon State University pubblicata sulla Psychology of Popular Media Culture, rivista accademica che si occupa di impatto dei media sui comportamenti dei gruppi sociali e degli individui.
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La ricerca, condotta da Elizabeth Daniels, si è basata su un semplicissimo esperimento: mostrare ad un campione di donne il profilo Facebook di una ragazza sexy in abiti succinti e quello di una più casual con jeans e t-shirt, entrambe ventenni, con le stesse passioni musicali, film preferiti e libri. In realtà queste due ‘Amanda’ erano la stessa persona. Le donne (adulte fino ai 25 anni ed adolescenti) chiamate ad esprimere un’opinione sulla protagonista del profilo hanno indicato la ragazza sexy come quella meno attraente fisicamente, meno interessante socialmente e soprattutto meno capace a livello intellettuale. Insomma pur essendo la stessa persona, una ragazza che si espone ‘sessualizzandosi’ pagherà lo scotto di sembrare meno intelligente agli occhi delle altre donne, cosa che può avere un forte impatto nella vita sociale, o nel mondo del lavoro.
Elizabeth Daniels è una ricercatrice in psicologia che studia gli effetti dei media sulla percezione che hanno le donne del proprio corpo e su quello delle altre. La ricercatrice sostiene che sulle ragazze ci sia un’altissima pressione mediatica che le spinge a volersi dimostrare sexy, una sorta di emulazione dell’immaginario patinato che prima rimaneva relegato alle riviste di settore, oggi è replicabile da chiunque grazie ai social media. Secondo la sua ricerca i risultati non sono positivi: potrai anche risultare sexy, ma per nulla affidabile, intelligente, competente né tantomeno interessante.
Il titolo completo della ricerca è ‘The price of sexy: Viewers’ perceptions of a sexualized versus non-sexualized Facebook profile photo’ e per quanto alcune persone potrebbero ridurlo a pura competizione femminile, in verità offre un importante spunto di riflessione su come le giovani donne siano non solo influenzate dai media, ma come la loro stima e autostima possa variare in base ad essi. La ricerca vuole sottolineare l’importanza di insegnare a bambini e adolescenti che quello che mettono online può avere conseguenze sul lungo termine, e sprona i genitori e gli insegnati ad educare le giovanissime all’utilizzo ponderato della loro immagine e a non focalizzarsi così tanto sull’apparenza, di loro stesse e degli altri.