Essere delle supereroine al cinema è oggi dura più che mai. Non importa se il cast è da Oscar, o se i personaggi in cellulosa sono tra quelli più celebrati dai fumetti e dalla cultura popolare, sbancare il botteghino con le avventure di Catwoman, o Elektra è più difficile che mai. Questa problematicità, è stato di recente al centro di un dibattito che ha coinvolto due dirigenti americani del mondo dell’entertainment.
Da una parte Michael Lynton CEO di Sony e dall’altra, Ike Perlmutter CEO della Marvel. Il secondo, come ha riportato in luce lo scandalo Sony Leaks, avrebbe mandato una mail al collega con in oggetto i “Female Movies”. Il contenuto della comunicazione, ruotava poi intorno all’enunciazione di tre insuccessi al botteghino, Electra, Catwoman e Supergirl, che riguardavano appunto tre supereroine al femminile.
La mail ha destato molto scalpore, ma del resto è un fatto che questi film siano stati un vero flop al box office. Eppure, il caso si inserisce in un’aspra polemica, che riguarda il settore cinematografico e non solo, che è da tempo minacciato di essere sessista nei confronti delle donne. Un’accusa che però è stata di recente smontata dal successo di pubblico dell’action-movie Lucy con Scarlett Johansson. Secondo alcuni, Hollywood non vuole investire sui personaggi femminile per via di una discriminazione di genere di fondo, per altri invece, spesso le donne non riescono ad attirare pubblico in virtù di film imperfetti e dozzinali.
Ma lo scontro sembra ancora aperto. Per ora l’ultima parola è spettata al presidente Marvel, che ha recentemente dichiarato l’atteggiamento positivo della case dei fumetti nei confronti delle eroine al femminile. “Credo moltissimo in questo tipo di storie – ha dichiarato Kevin Feige – e credo che sia davvero terribile che le persone dicano che gli spettatori non vogliono vedere delle supereroine femminili..” Per credergli però, dovremmo aspettare la prossima stagione cinematografica.