Il conto alla rovescia è iniziato: manca poco meno di una settimana e, a distanza di mesi, si torna nel mood vacanziero. Tempo di Pasqua, tempo di grandi appuntamenti in tavola e, oltre a golosità come la colomba e l’uovo di cioccolata, il menù caro alla tradizione propone l’agnello al forno, una scelta che, se per molti si traduce in una ghiotta mangiata, per altri, è qualcosa di diverso che ha un amaro sapore. Per quest’anno meglio cambiare musica e, anziché sacrificare quei poveri animali solo per fini alimentari, perchè non pensare a come allungargli la vita? Come? Basta una semplice adozione: questo è l’obiettivo della campagna di Made in Langhe e Roero che, attraverso lo slogan “Non mangiare l’agnellino, ma ADOTTALO”!, mira in primis a salvare i poveri agnelli da morte certa e, allo stesso tempo, intende tutelare le eccellenze del territorio e i suoi produttori.
Leggi anche Cucina vegan: stufato di soia piccante
Si tratta ovviamente di un’adozione a distanza che permette all’animale di vivere in tranquillità e in libertà in un piacevole ambiente, a tu per tu con il gregge di Pecore delle Langhe con il cui latte viene prodotto il formaggio Tuma di pecora delle Langhe, Presidio Slow Food. Quello che si riceverà in cambio è un kit d’adozione comprensivo di attestato ufficiale, certificato da Made In Langhe&Roero con il titolo di “pastore onorario” per l’annata in corso, un vasetto contenente la “terra delle Langhe”, simbolo del patto di adozione sottoscritta, la scheda informativa del formaggio e del produttore scelto, una fotografia dell’agnello adottato, una mappa delle Langhe su cui è indicato dove si trova l’eccellenza adottata e, non in ultimo, 6 tome realizzate con il latte munto dal gregge di cui fa parte l’agnello preso a cuore con tanto di etichetta personalizzata con il proprio nome.
Leggi anche Sushi vegan per una cena giapponese cruelty free
A quanto pare le campagne di sensibilizzazione stanno raccogliendo importanti frutti, basta pensare che, negli ultimi cinque anni, il numero di agnelli e capretti uccisi in Italia si è dimezzato: dati Istat dimostrano che, se nel corso del 2010 gli animali macellati erano stati 4.834.473, nel 2014 erano 2.129.064. La strada è quella giusta, basta continuare a percorrere la retta via, motivo per cui la Lav invita le famiglie italiane a festeggiare l’imminente festività religiosa avvalendosi di un menù alternativo, privo di ingredienti di origine animale. Cosa mettere sui fornelli? A fornire utili consigli è Arianna Dall’Occo, blogger di cucina vegan che, mixando spunti classici con nuovi abbinamenti, porta in tavola interessanti piatti in grado di soddisfare tutte le buone forchette, anche quelle più scettiche ed esigenti.
Leggi anche Vegetariani nel mondo, i migliori ristoranti cruelty-free
Si tratta infatti di preparazioni tutt’altro che povere in grado di indirizzare verso una nuova consapevolezza nutrizionale e alimentare, un’avventura emozionante in grado di rispettare tutti Pianeta, animali e salute.
Carta e penna alla mano per appuntare le proposte culinarie che stupiranno e faranno leccare i baffi ai commensali: a raggiungere la tavola saranno frittura di asparagi con maionese alla senape, pappardelle allo zafferano, piselli e nocciole, tofu marinato allo zenzero e tortino di carciofi e patate e, in chiusura, una deliziosa mousse di pastiera con granella di pistacchi. Per leggere le ricette complete si può visitare il sito Cambia Menu.