Roma ha scelto: sarà Sabrina Ferilli la madrina del Festival Internazionale del Cinema capitolino giunto ormai alla sua ottava edizione, in programma dall’8 al 17 novembre all’Auditorium Parco della Musica.
L’attrice romana inaugurerà il red carpet questa stasera, prima della proiezione de “L’ultima ruota del carro”, il film di Giovanni Veronesi con Elio Germano e Alessandra Mastronardi proiettato in Gala fuori concorso. La scelta della Ferilli come madrina era stata annunciata in modo “sibillino” già dal direttore della kermesse, Marco Müller, durante una delle conferenza stampa del Festival: “Non posso dire il nome, ma è l’attrice che rappresenta la “Mamma Roma” ideale”.
Era il 1994, infatti, quando l’attrice romana sconvolse l’immaginario del maschio italiano grazie alla sua bellezza sinuosa e avvenente, incarnando una femminilità verace e burrosa che ricordava le dive anni Cinquanta. Da allora nacque il mito Ferilli: icona sexy e antidiva per eccellenza, debutta prima al Teatro Sistina nello spettacolo firmato da Garinei e Giovannini, “Alleluja brava gente” e poi con il film di Alessandro D’Alatri “Americano Rosso”, al fianco di Fabrizio Bentivoglio, Burt Young e Massimo Ghini. Dopo aver ottenuto un enorme successo sul piccolo schermo con diverse fiction tra cui “Commesse” , “Le ali della vita” e “Il bello delle donne”, vince il suo primo Nastro con “La bella vita” di Virzì, a cui fa seguito nel 2008 “Tutta la vita davanti”. Fedele ad un modello di vita che richiama la romanità spaccona ma fragile e inconsolabile tipica della personalità di Anna Magnani, la Ferilli è riuscita ad affermarsi come attrice di alto livello nonostante una bellezza prorompente e a volte ingombrante.
Oggi Sabrina si aggiudica il suo quarto Nastro d’Argento come miglior attrice non protagonista nel film di Paolo Sorrentino “La grande bellezza” scelto per rappresentare l’Italia nella notte degli Oscar 2013. Nel film la Ferilli, che recita a fianco di Toni Servillo e Carlo Verdone, da vita ad un personaggio fragile, malinconico, dolente. “Chi ama il cinema non può non amare questo film – ha raccontato l’attrice in un’intervista – che rappresenta la bellezza e l’anarchia di Roma, una Roma a tanti livelli, piena di spunti, ascetica, pagana, futile ma anche città madre, feconda, carica di energia vitale”.
La stessa Roma che l’ha voluta regina del Festival.