Era il 17 aprile 1964 quando i negozi inglesi di dischi arrivarono a ospitare tra i loro ripiani il primo lavoro di un gruppo che avrebbe fatto la storia mondiale della musica. Parliamo di The Rolling Stones, primo album della discografia inglese della band di Jagger & co. Si componeva di dodici canzoni, nove cover, due scritte in gruppo e una composta dalla coppia Jagger/Richards (Tell Me), del genere ballata semiacustica. Il mito delle “pietre che rotolano” era appena iniziato.
A distanza di mezzo secolo da quell’indimenticabile esordio, arriva il libro fotografico “Rolling Stones 50 x 20” di Salani Editore, che celebra la carriera della rock band per eccellenza attraverso i ritratti di venti tra i più noti fotografi musicali di sempre. Questa raccolta di oltre ottanta fotografie in bianco e nero e a colori ne testimonia la longevità e la fama a livello mondiale della band composta dai celebri musicisti Mick Jagger (voce, armonica), Keith Richards (chitarre, voce), Ronnie Wood (chitarre, cori) e Charlie Watts (batteria, percussioni).
“Cinque decadi dopo, quella “pietra rotolante” è ancora in movimento. La storia formidabile degli Stones è il fulcro di questo libro. È la storia che le foto qui raccolte documentano nei suoi tratti salienti. I Rolling Stones non ci hanno lasciato solo il miglior rock ‘n’ roll che si possa ascoltare, ma ci hanno trasmesso anche molto a cui guardare attentamente. Questo libro è un omaggio alla più grande rock ‘n’ roll band del mondo”. (Dall’introduzione di Chris Murray)
In sequenza cronologica, le immagini sono accompagnate da un breve testo a firma di ciascun fotografo, che rivela retroscena inediti e ricordi personali legati a ogni scatto. Il libro contiene le fotografie di Fernando Aceves, Bob Bonis, Michael Cooper, Gus Coral, William Coupon, Barry Feinstein, David Fenton, Claude Gassian, Bob Gruen, Ross Halfin, Michael Joseph, Eddie Kramer, Chris Makos, Gered Mankowitz, Jan Olofsson, Michael Putland, Mark Seliger, Eric Swayne, Mark Weiss, e Baron Wolman. Prefazione di Richard Harrington, postfazione di Chris Salewicz.
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