Costruire è ancora possibile con il progetto personale di una professionista toscana
A parlare continuamente di crisi si ha quasi l’impressione che di realtà belle e positive per chi ha talento e voglia di fare, davvero non ce ne siano. Per questo motivo, quando una giovane professionista, per di più di sesso femminile, emerge nel campo della
moda, è una festa un po’ per tutti.
Parliamo di Giulia Mondolfi, una ex-architetta del paesaggio che oggi presenta il proprio brand Alberta Florence. Quello della stilista fiorentina è un lungo filo rosso che unisce la dolcezza della natura, allo studio sui materiali e il colore. Ma ad attrarre, oltre a una collezione fatta di sfumature leggiadre e un mood romantico, è anche la storia personale della direttrice creativa, capace di giocare con la versatilità della creazione artistica senza pregiudizi.
Giulia Mondolfi, classe 1986, si è infatti specializzata in progettazione di giardini, recupero e riqualificazione di parchi verdi, lavorando prima come architetto free lance, poi rivolgendosi alla moda per esprimere la propria idea di gusto. Compiuti gli studi di architettura al Politecnico di Milano, dove consegue la laurea triennale, completa i suoi studi in Architettura del Paesaggio presso l’Università di Firenze e si laurea nel 2012 con il massimo dei voti. Collabora per importanti studi d’architettura di Roma e Firenze nella progettazione di parchi e giardini. Dal 2013 lavora in proprio e scrive per riviste del settore come Rivista di Storia dell’Agricoltura dell’Accademia dei Georgofili, Paysage e Gardenia.
Ma i piedi rimagono ben ancorati alla tradizione tessile toscana, con sete, lane lavorate, broccati e damascati che Giulia seleziona uno per uno principalmente tra Prato e
Firenze, patria del filato di qualità. “
La mia esperienza di vita– dichiara- è
il motore fondamentale della mia vena creativa, nei miei vestiti c’è il riflesso che ognuna di queste città ha avuto e continua ad avere nella mia vita. Milano è veloce. Qualche volta anche troppo, è qui che le tendenze in fatto di moda nascono e muoiono prima che altrove, l’ossessione di restare al passo però non mi appartiene. Prediligo invece il gusto architettonico che si rifà alle linee nordiche, pulite ed essenziali: da qui deriva la parte più concettuale della mia ispirazione artistica. Roma è lenta, avvolgente. E’ una città piena di storia, di colore e di umanità vera, qui riesco a trovare nuove stimoli quando ho bisogno di idee. Firenze invece è l’ assenza di Tempo, il luogo della mia infanzia, un mondo sospeso che cerco di riportare nei miei abiti scegliendo di non seguire le mode ma di essere classicamente attuale, gli inglesi direbbero: Timeless!” .