Il cambiamento climatico non è più una minaccia, è una realtà. Assistiamo quotidianamente ad eventi estremi legati al meteo, dalle alluvioni alla siccità, e l’Agenzia Europea per l’Ambiente conferma annualmente che i cambiamenti sono già avvenuti e continuano ad estremizzarsi, creando evidenti ripercussioni sulla natura e sulla società. Se non cominciamo a riorganizzare un’ampia fetta di sistema, di modi di vivere e produrre, siamo destinati ad assistere a cambiamenti sempre più radicali, ed è per informare, agire e intervenire su questo che è nata WECAN, rete internazionale di donne unite per l’ambiente. WECAN è l’acronimo di Women’s Earth and Climate Action Network, ed è un’organizzazione nata circa un anno fa, composta da insegnanti, scienziate, imprenditrici, contadine, attiviste, artiste, scrittrici, artigiane, pescatrici, madri, sorelle, nonne e nipoti. Fanno parte di WECAN attiviste di spicco sul fronte ambientalista, come Vandana Shiva, Jane Goodall, Marina Silva, e centinaia di donne meno note ma attivissime nelle loro comunità.
Le donne tutte, a prescindere dalla nazionalità, dal lavoro o dalla formazione, sono chiamate ad agire sul loro territorio per promuovere iniziative mirate a salvaguardare l’ambiente, sia su piccola che su vasta scala. Dalle attiviste indigene (i popoli indigeni sono tra quelli più colpiti dai cambiamenti della Terra, essendo la loro quotidianità strettamente legata alla natura) alle scienziate che approfondiscono gli studi sul clima, dalle contadine che toccano con mano gli effetti del surriscaldamento globale alle scrittrici che ne diffondono le informazioni. Insomma un network polifunzionale, a cui può partecipare qualsiasi donna, che ha una serie di obbiettivi collettivi da raggiungere, per garantire un futuro alle generazioni che verranno. Ovviamente un network composto di donne di tutto il mondo non può prescindere dal principio di autodeterminazione femminile, dalla necessità di cambiare le politiche di diversi paesi rispetto ai diritti delle donne.
Tra gli obbiettivi di WECAN c’è quello di educare le persone di ogni comunità, metropolitana o rurale, al rispetto per l’ambiente e alle pratiche sostenibili. Chiedono che le industrie si avvalgano di sistemi di produzione meno impattanti e, alle imprese ma soprattutto ai governi, di avviarsi sulla strada delle energie rinnovabili, per arrivare al punto in cui non saremo più dipendenti dalle fonti fossili, che oltre ad inquinare causano guerre (e si stanno esaurendo). Chiedono che l’obbiettivo di abbassare le emissioni di gas serra dei Paesi industrializzati sia innalzato, e che tutte le comunità siano incentivate ad assumere comportamenti a basso impatto ambientale.
Sono obbiettivi ambiziosi, ma il momento di agire è arrivato, non si può più aspettare. Per avere maggiori informazioni e unirvi alla grande rete globale di donne per l’ambiente cliccate qui