A distanza di quasi 4 anni dalla Campagna intitolata “Ho sedotto e abbandonato ma non il mio cane” Rocco Siffredi torna a schierarsi apertamente dalla parte degli animali collaborando nuovamente con gli animalisti. Con lo slogan #Penepiùdure per chi maltratta gli animali, con tanto di hashtag ufficiale, l’Associazione Animalisti Italiani Onlus ha lanciato la nuova Campagna contro il maltrattamento sugli animali. Il noto attore, regista e produttore è anche il protagonista dello spot per le tv e per le radio, disponibile a partire da giovedì 16 aprile.
Una campagna doverosa, importante, nella speranza che nel nostro Paese le cose cambino definitivamente. Per il reato di maltrattamento la Legge 189 del 2004 che integra la 727 del Codice Penale prevede attualmente da 3 a 18 mesi di carcere o un’ammenda pecuniaria (da 5.000 euro a 30.000 euro), mentre in altri paesi europei come Francia, Germania, Svizzera e Svezia, tale pena è ben più severa e non commutabile con una sanzione pecuniaria.
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“Credo che sia una causa bellissima: sono grato io a loro che mi chiamano. L’anno scorso l’ho fatto da solo, con mio figlio, e mi fa piacere – ha spiegato il pornodivo -. Io ho una fattoria, un vero multicolor: dall’asino alle capre, dalle pecore ai cani, dalle galline alle oche. Ora mio figlio mi sta spingendo anche a comprare uno struzzo. Ma perché?, penseranno in molti.Semplice, anche lui ama gli animali. Abbiamo lo spazio, le possibilità e chi se ne occupa, perché è inutile avere animali se devi averli in gabbia”.
E’ partita una raccolta firme che punta a dire “basta” a chi maltratta gli animali sicuri di non avere pene da scontare. E il primo firmatario è stato proprio il famoso pornodivo il quale, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, ha abbassato i pantaloni davanti ai presenti. “Io non ho censure – dice – sono una persona estremamente sincera. Ho tolto la maschera 30 anni fa quando ho iniziato a fare questo mestiere”.
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“Siamo veramente felici che Rocco sia portavoce di un’altra delle nostre grandi battaglie: invitare le persone a denunciare chi maltratta gli animali – dichiara Walter Caporale, presidente dell’Associazione Animalisti Italiani Onlus -. Se nei mesi scorsi qualcuno in Italia ha provato addirittura a depenalizzare il reato di maltrattamento animale, noi oggi diciamo che la nostra legislazione deve adeguarsi a quella di altri paesi europei dove nei casi più gravi è previsto l’arresto. Questo è lo scopo della petizione che lanciamo oggi con lo spirito di Leonardo Da Vinci, che già nel ‘500 auspicava: verrà un giorno in cui gli uomini giudicheranno dell’uccisione di un animale come oggi essi giudicano quella di un uomo”.
“Gli animali hanno un’anima e provano emozioni ma se li maltratti o li uccidi, rischi la stessa pena di una semplice diffamazione”– chiosa Tina Vannini, titolare de Il Margutta RistorArte, storico locale vegetariano della Capitale –. Crediamo che il rispetto per gli animali passi da un severo aumento delle pene per l’animalicidio, neologismo che rende bene l’idea della gravità dell’atto per il quale al momento non esiste di fatto la detenzione ma solo un tariffario della crudeltà rappresentato dalle sanzioni amministrative in cui viene commutata la pena”.