Era l’11 luglio del 1934 quando, in quel di Piacenza, nasceva uno degli stilisti che hanno rivoluzionato la storia del fashion system, Giorgio Armani. Una carriera ricca e importante quella che ha alle spalle, iniziata in quegli anni in cui l’Italia si trovava a fare i conti con un periodo difficile dal punto di vista storico ma, la sua determinazione, lo ha portato a guardare dritto all’obiettivo, conquistandosi prima un posto come vetrinista ai Grandi magazzini La Rinascente poi quello di assistente presso Cerruti per prendere poi il volo, in compagnia di Sergio Galeotti, nel 1975, anno in cui nacque l’azienda che porta il suo nome.
Proprio lui, l’inventore delle iconiche giacche destrutturate e del greige, il cui motto è “Se piace a me, piace anche a te”, si appresta a spegnere ottante candeline di cui la metà vissuti alle prese con una sfavillante carriera. A quanto pare lo stilista non ha nessuna intenzione di ritirarsi dalla scena: la passione che nutre per il suo mestiere lo porta ad avere quella forte motivazione ad andare avanti, perché la moda ha ancora bisogno di lui.
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Con ben 2203 negozi sparsi nel mondo e le sue linee Armani Jeans, Armani Exchange, Armani Collezioni e Armani Junior ed EA7Armani, Giorgio dagli esordi ha raccontato una bellissima storia, quella del prestigio del Made in Italy, deliziando quella società che lottava per la parità dei sessi indirizzando le donne ad una nuova visione di sé stesse ma, allo stesso tempo, dedicando attenzioni anche al genere maschile, con capi e linee che rubano in bellezza al regno del gentil sesso perdendo in rigidità e acquistando in morbidezza perché, a suo avviso, il lusso andava democratizzato.
Caro a molte star di Hollywood e personaggi come Claudia Cardinale e Sofia Loren, sua grande amica, lo stile Armani, definito dal Time Magazine “Giorgio’s Gorgeous Style”, è inconfondibile, un classico che non tramonta mai, una continua ricerca della perfezione che si traduce in esclusività ed è caratterizzato da linee e forme essenziali.
I suoi abiti, indossati da super top model come Claudia Schiffer e Naomi Campbell, hanno cavalcato le più importanti passerelle del mondo hanno vestito i red carpet più illustri passando anche per il cinema, da cui ha ricevuto grandi soddisfazioni: nel 1980 infatti il grande Re Giorgio disegnò i costumi di scena di Richard Gere per il film “American Gigolo” mentre, in epoca moderna, Leonardo Di Caprio in “The Wolf of Wall Street”. Da non dimenticare inoltre che Martin Scorsese lo ha celebrato con il documentario dal titolo “Made in Milan”.
La sua eleganza non stona con il mondo dello sport: ha vestito la squadra inglese del Chelsea e la Nazionale di calcio inglese mentre, nel 2012, si è operato al fine di realizzare le divise della Nazionale italiana per le Olimpiadi di Londra mentre, per quel che concerne il basket, è divenuto patron dell’EA7 Olimpia Milano.
King George, come lo chiamano gli inglesi, può sicuramente essere fiero dell’impero che ha costruito e del grande contributo apportato al fashion system tanto da avere reso Milano una delle più importanti capitali della moda.