É infatti la Rossellini che ha accompagnato e supervisionato quasi tutti i progetti che durante l’arco dell’anno, hanno raccolto e mostrato al pubblico diverse sfumature dell’attrice svedese, un tempo compagna del regista Roberto Rossellini. E dopo un continuo sollevarsi di iniziative, si torna però alla radici; ovvero in Italia, dove proprio in questi giorni, la Festa del cinema di Roma dedica uno speciale appuntamento al ricordo dell’eterea star. Sarà proiettato alla presenza di Isabella Rossellini e durante i giorni del Festival, “Ingrid Bergman”, episodio del film Siamo donne, girato nel 1953 dallo stesso Rossellini insieme a un parterre di registi del calibro di Luchino Visconti e Luigi Zampa, che proprio in quell’occasione volevano dare un ritratto diverso, quasi domestico, delle dive del cinema italiano. Nell’esperimento finisce anche la Bergman, che nello spazio di venti minuti, inscena una lotta con un improbabile pollo che le rovina la bellezza del giardino di casa.
E l’episodio è, dal punto di vista artistico, un tassello atipico e surreale nella carriera dell’attrice. Altre iniziative hanno però rafforzato nel corso di quest’anno, almeno nell’immaginario pubblico, il rapporto che lega l’attrice alla propria madre. Sempre in Italia, nel giugno 2015, l’attrice aveva presentato la proiezione a Bologna del classico del cinema Casablanca. E proprio presso l’Auditorium di Roma di recente è andato in scena un altro omaggio artistico dedicato alla Bergman. Lo spettacolo teatrale The Ingrid Bergman Tribute, che vede la partecipazione della Rossellini nei panni di voce narrante che accompagna lo spettatore nella conoscenza approfondita della storia completa dell’interprete svedese. E prima della Capitale, lo spettacolo aveva già fatto tappa a New York, con la collaborazione di Jeremy Irons, e a Parigi, con Fanny Ardant e Gerard Depardieu. Una celebrazione con tutto il lustro che la diva merita insomma, soprattutto per il pubblico più giovane che non ne conosce fino in fondo il fascino senza tempo.