E’ probabilmente il nome italiano più noto nel mondo dell’hairstyle, o perlomeno si inserisce appieno nella top 3: Aldo Coppola si è spento all’età di 73 anni, dopo aver combattuto a lungo con la malattia. Una malattia di cui non faceva mistero, anzi che l’hairstylist ha ‘sfruttato’ a suo favore come meglio ha potuto “Da quanto sto male mi è tornata la creatività” ironizzava poco tempo fa.
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Una carriera cominciata in erba, a soli 12 anni presso il salone del padre, e continuata grazie agli studi presso l’Accademia Unasas. Il primo riconoscimento arriva già nell’adolescenza: a quindici anni viene nominato Maestro d’Arte e vince il campionato di acconciature femminili. Il trampolino di lancio vero e proprio arriva dalla moda: Biki, alias Elvira Leonardi Bouyeure, celebre sarta e stilista italiana attiva negli anni ‘50 e ’60, lo chiama a pettinare le modelle di una sua sfilata a Palazzo Pitti. Da lì in avanti la carriera di Aldo Coppola è tutta in ascesa: inizia una stretta collaborazione con L’Oréal, e comincia ad aprire uno, due, tre saloni a Milano. Fino agli anni ’90, in cui Aldo Coppola diviene un franchising con oltre 50 punti vendita in tutta la penisola. Nel 1993 inaugura la sua Accademia con sede a Milano e a Mosca.
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Il suo stile è stato rivoluzionario per moltissimi versi, non solo grazie ai tagli sempre innovativi e anticipatori delle mode, ma anche per il proverbiale uso del colore. Non a caso è considerato l’inventore (o uno degli inventori) dello shatush, tecnica di colorazione graduale ad effetto naturale che oggi è la più gettonata tra le tendenze beauty. Aldo Coppola se n’è andato, ma la sua firma rimarrà impressa per le decadi a venire sulla testa di molte, moltissime donne.