La moda è da sempre una componente molto importante nella società contemporanea; le contaminazioni tra vita, arte e moda sono infatti all’ordine del giorno, sempre più frequenti e reciproche, come se l’una dipendesse dall’altra e viceversa. Uno dei settori che si avvale dei grandi nomi della moda per realizzare i propri strumenti del mestiere è la danza; soprattutto il teatro (quello con la T maiuscola) e l’ambiente del balletto classico, non sono nuovi all’incursione di grandi nomi della moda all’interno della loro area di competenza.
Ciò accade perché la danza è una disciplina amatissima che raccoglie grandi consensi non solo tra gli adulti (abituati ad assistere ai grandi spettacoli) ma anche tra i più piccoli, sempre più desiderosi di imparare a volteggiare sulle note dei grandi compositori classici.
Anche al cinema e in tv è possibile ammirare con gli occhi (e allietare le orecchie) le più famose opere classiche riportate su un palco ed interpretate da grandi attori e ballerini. A noi adulti verranno subito in mente film come: Billy Elliot, Il Cigno Nero, A Time for Dancing, The Company… Mentre a far sognare i più piccoli, aspiranti ballerine e ballerini, ci pensa la bambola più famosa del mondo: Barbie, che da sempre nei suoi film ama volteggiare e danzare con magnifici abiti. L’ultimo film d’animazione su questa linea è Barbie e le scarpette rosa, il primo film di Barbie in Alta Definizione, disponibile in DVD e Blu-ray dal 6 marzo.
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Ma torniamo allo stretto rapporto tra creatività dell’arte teatrale e quella degli stilisti; la vera e propria contaminazione tra questi mondi cosi diversi ma ugualmente affascinanti, è avvenuta in pieno XX secolo, con l’affermazione della “condivisione” delle arti, una vera e propria rivoluzione e che portò alla comparsa dei nomi di grandi stilisti sui cartelloni e programmi dei balletti classici in veste ovviamente, di autori dei costumi di scena.
A partire dagli anni 80, i grandi interpreti della prosa e della lirica italiana (da Pavarotti a Katia Ricciarelli, Cecilia Gasdia, Carla Fracci) si sono trovati a lavorare per il palcoscenico insieme aigrandi nomi della moda: Armani, Cappucci, Coveri, Missoni…
A voler indagare bene, in realtà possiamo affermare che la Moda sia entrata all’interno del mondo del teatro, già dal 1924, quando
l’impresario teatrale russo Sergej Pavlovich Diaghilev, chiese a Coco Chanel di disegnare i costumi per il balletto di Darius Milhaud,
Le Train Bleu.
Tra i tanti nomi, Missoni nel 1983, creò la bellezza di 120 costumi per
l’opera di Gaetano Donizetti, Lucia di Lammermoor.
Anche le sorelle Fendi, dato il loro immenso amore per la lirica, si sono messe al servizio del Teatro, creando dei costumi molto suggestivi e
particolari per numerose produzioni; da Verdi a Puccini, da Bizet a Mozart. Esempi eccellenti che non si possono non nominare, sono il
manto in pelliccia rosa cipria indossato nel 1984 da Raina Kabaivanska per la “Traviata”di Mauro Bolognini e i sessantatre
capi realizzati per La Carmen di Bizet all’Arena di Verona (1986).
Tra i capi che vi affascineranno e conquisteranno, quelli realizzati
negli anni dall’Atelier di Gianni Versace; tra i più incredibili, l’abito creato per l’interprete della Contessa del Capriccio di
Straus (Royal Opera House, 1990) interamente ricamato con cristalli policromi.