Arte e musica in digitale. Questo è essenzialmente il RoBOt Festival, giunto alla V° edizione dal 10 al 13 ottobre con un programma che coinvolge Palazzo Re Enzo, i luoghi d’arte e i club della citta di Bologna. La musica è al centro con l’esibizione di Wolf + Lamb Night, Soul Clap, No Regular Play e Slow Hands. Confermato anche il duo techno dei Plaid formato da due giganti dell’elettronica contemporanea: Ed Handley ed Andy Turner, e James Holden.
Anche quest’anno RoBOt affianca al percorso musicale la selezione CALL4ROBOT: 24 progetti artistici che fanno della commistione fra arti visive, musica e tecniche di produzione digitale dei media, uno dei propri elementi estetici caratterizzanti. Si assisterà alla performance di Mauro Ferrario – APV – che pone al centro della sua ricerca l’interazione perfetta tra musicista, vj e pubblico. Sensuose e tattili le Installazioni di Francesca Pasquali che in occasione di RoBOt sperimenta la collaborazione con due videomaker e vj italiani, Carlotta Piccinini e Andrea Familari. The Green sense e l’installazione del collettivo Green On che tenta di ricomporre la frattura fra uomo e natura traducendo in suono i dati ottenuti dal monitoraggio di una pianta. Fedra Boscaro e Tommaso Arosio presentano Appunti per un Novissimo Bestiario: #9’, mapping su un corpo umano che si misura con una intelligente critica sulla percezione (e sull’uso) del corpo femminile nell’immaginario pop occidentale.
La sezione SCREENINGS guarda al cinema e presenta Shut Up and Play the Hits di Dylan Southern e Will Lovelace, il film documentario sull’ultima incredibile esibizione degli LCD Soundsystem al Madison Square Garden di New York e l’epico saluto del leader James Murphy ai suoi fan. Tre giorni decisamente intensi tra musica e arte rigorosamente 2.0. Scaldate i motori.