Altro che vecchia zia annoiata o nonna sulla sedia a dondolo: lavorare a maglia è un hobby che contagia attrici e manager, imprenditrici e mamme. Sì perché sferruzzare, attività che la trendy-cultura anglofona oggi chiama knitting, è un potente antistress, parola di ricercatori. Pensate che ad Harvard si tengono corsi che legano la meditazione e l’arte del fare la maglia, e molte ricerche, anche italiane, riscontrano effettivi abbassamenti dello stress nelle persone che cominciano a sferruzzare. La CNN ha creato una serie intitolata ‘Inside your brain’, dove ha mostrato gli effetti benefici del knitting, supportando la puntata ad esso dedicata con pareri di medici e psicologi.
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In pratica l’effetto del lavorare a maglia sul cervello è simile a quello che avviene quando si medita. Da un lato, la ripetitività dei movimenti cadenza come un mantra i gesti, dall’altro ci si concentra talmente tanto nell’atto pratico da dimenticarsi di ogni altra cosa. Pensieri, ansie, paure, defluiscono dalla mente grazie al movimento ritmico, preciso, continuativo del ferro da calza. In generale tutto ciò che ha a che fare con la manualità, dal decapare un mobile al cucinare, disegnare o scolpire, è dimostrato essere utile a chi soffre di ansia e depressione, anche se non vi sono molte ricerche neuro-scientifiche ufficiali in questo senso. Tuttavia diversi esperti affermano che il lavoro artigianale aumenta produzione di serotonina e dopamina (ormoni ‘della felicità’) e addirittura protegga il cervello dall’invecchiamento, addirittura in alcuni casi si è riscontrato che è un efficace antidolorifico. Quando una persona compie un’azione in cui si concentra sia mentalmente che manualmente, entra in una sorta di stato mentale ‘zen’, e il knitting lo rende anche più incisivo grazie ai gesti ripetitivi. Inolttre, vedere un oggetto che si plasma sotto le proprie mani aumenta l’autostima, regala ottimismo, soddisfa, e mentre lo si fa ci si dimentica completamente degli stress della giornata.
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E se il lavoro a maglia è oggi il trend preferito di attrici e cantanti in pausa dal set, è anche la nuova attività social che si sta diffondendo tramite i knit cafè, luoghi preposti a lavorare a maglia mentre si incontrano le amiche, si sorseggia un tè, si ascolta un po’ di musica. Alcuni di questi propongono anche una sorta di ‘terapia di gruppo’, circoletti dove si può chiacchierare e liberarsi dalle emozioni negative con persone con le quali si condivide la passione per ferri e filati. Fare sciarpe per staccare la spina, maglioni di lana per meditare, berretti per abbassare gli impulsi dello stress: lavorare a maglia fa bene, e da quando sono state avvistate Sarah Jessica Parker, Uma Thurman ed Eva Herzigova a farlo, nessuno può più bollarla come ‘attività da nonne’.