Ad ogni giro di orologio nascono nuove discipline sportive, e dopo l’epoca (non ancora tramontata del tutto) delle attività che coniugano danza e aerobica – zumba, jazzercise, pole dance – ora piovono dal cielo le attività ibride che sposano lo yoga con il fitness. Ma ce n’è una su tutte che sta letteralmente spopolando oltreoceano, in particolare a New York dove tutto il jet set corre prima di lavoro o in pausa pranzo ad indossare i leggins e inforcare le biciclette statiche del Soul Cycle.
Disciplina ideata da tre amiche, Soul Cycle coniuga lo spinning ai mantra dello yoga, la pedalata iper-veloce alla respirazione: mente e corpo, sudore e lume di candela, musica mainstream e insegnamenti del Dalai Lama. Soul Cycle sta letteralmente facendo innamorare tutta New York e Los Angeles, in cui le palestre sorgono come funghi, e arriverà a Londra prossimamente: tra le ‘adepte’ figurano Christy Turlington (che promuove attivamente la disciplina), ma anche Nicole Kidman, Lena Dunham, Lady Gaga e top manager, chief executive, finanzieri, banchieri, event planner di ogni genere.
Oramai nelle palestre di Soul Cycle si incontra la New York ‘che conta’. Ad ogni location è affidata un’insegnante ad hoc, che incentiva i partecipanti a suon di propositività in stile meditativo e incitazione da aerobica spinta. Non esiste un programma prefissato, un copione da seguire: l’insegnante è libera di trarre ispirazione dalla propria esperienza personale nel motivare i partecipanti, distribuendo pillole di saggezza a ritmo di musica e spinning. Si pedala tutti insieme, per ‘sentire’ l’energia l’uno dell’altro, ma solo l’insegnante parla, anzi urla.
Il successo di questa disciplina deve un grazie particolare alle star che l’hanno sposata, ma anche alla ricetta sudore+meditazione: oltre a perdere peso e tonificarsi, pare che si esca da una seduta di Soul Cycle con la mente libera, maggiore serenità, benessere psicofisico a 360°. Non ultimo tra i pregi la comodità di non doversi iscrivere mensilmente o annualmente, ma di poter pagare ogni sessione singolarmente, in modo da conciliare l’attività con gli impegni lavorativi, anche se nelle palestre più quotate di Manhattan trovare una bicicletta libera non è un’impresa facile.